Rimborsi gonfiati, legittimo il licenziamento dell'ex candidata sindaco Trevisan

Il Tribunale di Vicenza ha accolto il ricorso della Burgo contro l’esponente di centrodestra in consiglio comunale a Mira: dovrà restituire all’azienda 100mila euro

MIRA. Il licenziamento dell’ex candidata sindaco del centrodestra a Mira Antonella Trevisan (sostenuta dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e ora consigliere comunale di Forza Italia) dalla Burgo Group SpA, la più grande cartiera del Sud Europa con sede ad Altavilla Vicentina, è legittimo. A sentenziarlo, con sentenza 248/2018, è stato a maggio il giudice Paolo Talamo del Tribunale Ordinario di Vicenza, Prima Sezione Civile, settore Controversie di Lavoro. Ora la Trevisan dovrà restituire circa 20 mensilità, cioè circa 100mila euro che aveva percepito in virtù di una precedente ordinanza del giudice Daniela Migliorati, secondo cui il licenziamento era viziato da un difetto di comunicazione.

La Trevisan era stata licenziata nel 2013 per aver chiesto indebitamente 6.700 euro di rimborsi. Era stata assunta nel 2012 con un contratto a tempo determinato di 3 anni come responsabile del personale degli stabilimenti di Villorba e Chiampo. Il licenziamento alla Trevisan è stato notificato il 31 agosto del 2013: Burgo ha contestato alla dipendente irregolarità sul rimborso delle spese del Telepass che secondo l’azienda non erano autorizzate, e le richieste dei rimborsi chilometrici. In totale 6.700 euro – mai versati – rispetto ai 2.400 annui pattuiti per gli spostamenti tra gli stabilimenti. Contro il licenziamento, Trevisan ha presentato ricorso spiegando, nella memoria difensiva, che intorno a lei si era creato un clima ostile e che il licenziamento era da addebitarsi ai giorni di assenza collegati ai postumi di un incidente stradale molto grave. Era ricorsa contro il provvedimento aziendale.

Il Tribunale di Vicenza con un’ordinanza le aveva dato ragione, ritenendo il licenziamento viziato dal punto di vista procedurale e imponendo all’azienda il versamento di circa 20 mensilità, cioè fino alla scadenza del contratto a termine. La Burgo, però, ha presentato ricorso contro questa ordinanza, e dopo oltre un anno di dibattimenti è arrivata la sentenza a maggio del giudice Paolo Talamo. Il magistrato per esprimere un giudizio ha anche acquisito i dati previdenziali Inps e ha ascoltato diversi testimoni. «Il Tribunale di Vicenza», si legge nel dispositivo finale della sentenza, «accertata e dichiarata la legittimità del licenziamento di cui è causa, revoca l’ordinanza pronunciata tra le parti nel 2013». Anche Burgo SpA però in parte è stata condannata. Il Tribunale infatti, pur accertando la maggior parte delle contestazioni dell’azienda alla Trevisan, tali da rendere legittimo il licenziamento, dichiara illegittima la sospensione cautelativa in danno alla Trevisan e condanna l’azienda a restituire 8.641 euro che si era trattenuta senza avere disposizioni dall’autorità giudiziaria. Non è escluso che contro questa sentenza di primo grado Antonella Trevisan intenda ricorrere in appello. —

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