Rimborsi del tornado, una beffa
MIRA. I rimborsi del tornado da parte dello Stato? Una beffa per il tributarista di Noale e Albignasego Alberto De Franceschi visto che i danneggiati dovranno pagarci pure gli interessi. Le richieste di contributo nei tre comuni intanto sfiorano quota cinquecento.
«Nel caso dei risarcimenti alle persone colpite dal tornado», spiega De Franceschi, «non stiamo parlando di contributi, ma di debiti con recupero fiscale, erogati a soggetti disagiati che avranno difficoltà a recuperarli nel breve periodo». La compensazione prevede che il recupero del credito avvenga dopo l’inserimento del credito nella dichiarazione dei redditi. Dichiarazione che va presentata entro luglio - settembre, dell’anno successivo.
«Questo vuol dire», spiega De Franceschi, «che i crediti emergenti nel 2015, vista la norma emanata solo nel 2016, saranno fruibili da settembre 2017. Si tratta di una leva finanziaria che allunga i tempi, le persone dovranno pagare le banche e attendere oltre un anno e sei mesi prima di incassare. Infatti nel momento in cui il danneggiato contrae il mutuo, deve pagare le rate. Rate che saranno recuperato solo nella dichiarazione dell’anno successivo. In più il finanziamento posso riceverlo ma se un povero disgraziato non ha soldi, come fa a pagare le rate? Tutto ciò è assurdo. Il capitolo si chiama contributo, quindi dovrebbe essere denaro contante, dato ai singoli soggetti. Un pensionato con pensione minima, mi chiedo, o una famiglia monoreddito come fa a pagare?»
Ma non è tutto. Per la legge i finanziamenti agevolati, da 25 anni, sono erogati e posti in ammortamento sulla base degli stati di avanzamento dei lavori. «Quindi», conclude De Franceschi, «si danno ancora soldi alle banche perché vengono calcolati anche gli interessi cioè il preammortamento, dal momento in cui vengono dati i soldi per pagare le ditte fornitrici, al momento in cui si fa il contratto di mutuo. Cioè se io ho la casa danneggiata dal tornado e contraggo un mutuo, in base allo stato di avanzamento dei lavori, pago i miei rifornitori di materiale e la manodopera, fino al completamento. Vuol dire che sulle somme anticipate pago un interesse ma se fosse un reale contributo per i danneggiati, non dovrebbe esserci un interesse passivo».
Insomma si tratterebbe di un’autentica beffa per chi ha subito i danni del tornado, (a.ab.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia