«Rilanciare il centro con l’albergo diffuso»

CHIOGGIA. Nuove possibilità di turismo e di ripopolamento del centro storico con l’idea dell’“albergo diffuso”, ovvero della possibilità di ristrutturare le case sfitte o di dedicare porzioni di case...

CHIOGGIA. Nuove possibilità di turismo e di ripopolamento del centro storico con l’idea dell’“albergo diffuso”, ovvero della possibilità di ristrutturare le case sfitte o di dedicare porzioni di case troppo grandi per la creazione di bad & breakfast.

A lanciare l’idea è la consigliera del Pd Romina Tiozzo che vorrebbe agganciare la possibilità al nuovo piano particolareggiato del centro storico in fase ormai di approvazione finale. Il piano prevede una serie di misure per riqualificare il centro con la possibilità di creare altane e, forse, di modificare i primi piani delle case in garage. Buone soluzioni secondo la Tiozzo ma non sufficienti per vivacizzare un centro che si sta progressivamente spopolando. «È limitativo», sostiene la consigliera, «pensare che il rilancio del centro storico possa avvenire solo con queste soluzioni. Abbiamo una presenza sempre più massiccia di nuovi appartamenti invenduti in tutto il territorio e un centro storico di Chioggia a rischio di spopolamento per la forte carenza di parcheggi e la deficienza di servizi». Da qui l’idea dell’albergo diffuso che si sta diffondendo in molti centri storici e borghi di pregio come soluzione ricettiva nuova. Le case sfitte, le secondo case o le case molti grandi, a piani, possono essere ristrutturate ricavandone camere con bagni da affittare a chi vuole vivere il centro storico nella sua originalità. «Questa tipologia di offerta ricettiva», spiega la Tiozzo, «si rivolge a turisti che vogliono soggiornare in un contesto urbano di pregio, autentico, a contatto con i residenti. In Italia l'albergo diffuso è una soluzione che incontra sempre più favori, soprattutto in piccoli centri, in virtù del fatto che contribuisce a recuperare e valorizzare vecchi edifici chiusi e non utilizzati e, se opportunamente integrato in una gestione complessiva dell’accoglienza turistica, può diventare il punto di snodo a cui fanno riferimento tutti gli esercizi commerciali del centro. Credo che questa possibilità nuova andrebbe inserita nel piano particolareggiato che sta per essere approvato anche se non mi pare ci sia stato un sufficiente confronto».

«È un’ipotesi che finora non abbiamo preso in considerazione» spiega il sindaco, Giuseppe Casson, «è interessante ma andrebbe collegata a valutazioni serie anche sulla domanda turistica reale».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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