Riforma del Catasto nuova stangata fiscale
VENEZIA. Rischio di una nuova “stangata” fiscale sulla casa per Venezia, con la riforma del Catasto in arrivo e il conseguente adeguamento delle rendite catastali degli immobili ai valori di mercato. Venezia come capoluogo di provincia è settima su 103 italiani per i quali sarà inevitabile il rincaro delle tasse sulle abitazioni.
Lo indicano le classifiche del “Il Sole 24 Ore” esaminando la macchina normativa che dovrà riformare il Catasto, passando dai vani ai metri quadrati riducendo la distanza tra i valori delle rendite utilizzati dal Fisco e i prezzi di mercato. Al primo posto figura Pistoia, con un divario tra i prezzo di mercato e il valore catastale del 284 per cento; seguono Pesaro (273%), Messina (267%9; Lucca (253%), Imperia (252%), Trento (234%) e appunto Venezia con il 219%. Ultima è Pordenone con una forbice tra i due valori di appena il 19%.
Si tratta di una revisione che, per molti proprietari comporterà sicuramente dei rincari nella tassazione, in particolare per Imu e Tasi, le imposte che più dovrebbero risentire degli adeguamenti catastali. Secondo la ricerca del quotidiano economico, per il Veneto Padova è invece la penultima (26 per cento di divario) tra i capoluoghi a minor rischio rincari. In generale le ricerca sottolinea che le case iscritte nella categoria A3 - a Venezia sono il 53 per cento - sono tra le principali candidate agli incrementi delle imposte applicate al possesso. Preoccupato per i possibili rincari fiscali che potrebbero colpire i proprietari veneziani di immobili con la riforma del Catasto in arrivo è anche il presidente di Confedilizia – l’associazione dei proprietari - Venezia Luca Segalin.
«La forbice tra le attuali rendite catastali degli immobili a Venezia e i valori di mercato indubbiamente esiste - spiega - ma non ci si può limitare a parametrare le nuove rendite al valore patrimoniale degli immobili, come vorrebbe fare l’Agenzia del Territorio, bisogna invece tenere conto del reddito effettivo dei proprietari degli immobili, per evitare “stangate” improprie. Sono le Commissioni miste locali, a cui anche noi parteciperemo a dover stabilire, città per città come saranno le nuove rendite catastali. Quella di Venezia non si è ancora costituita e comincerà a lavorare dopo settembre, ma speriamo di riuscire a far passare una linea più realistica nelle valutazioni, anche se il Governo si è impegnato, alla fine dell’operazione di adeguamento delle rendite, a mantenere un’invarianza di gettito, senza aumentare l’imposizione fiscale complessiva». Il rischio della nuova stangata immobiliare dunque a Venezia ancora permane, in attesa di definire le microzone omogenee del territorio, ognuna con i propri valori ai fini catastali.
Enrico Tantucci
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