Rifiuti, tocca a San Polo e Santa Croce

Dal 6 marzo niente più sacchi fuori della porta: dalle 6.30 alle 8.30 fai-da-te in barca, poi bisognerà aspettare il netturbino
Di Roberta De Rossi

«Nuovo sistema di raccolta dei rifiuti: dal 6 marzo vietato lasciare sacchetti in strada: chi non rispetta queste regole sarà multato, le sanzioni partono da 167 euro».

È diretto il titolo del volantino che in questi giorni è stato recapitato (in italiano e inglese) a 11 mila utenti Veritas di San Polo e Santa Croce, i due sestieri che seguono Dorsoduro nel nuovo sistema di raccolta porta a porta dell’immondizia, a Venezia, con il divieto assoluto di esporre i sacchi dei rifiuti fuori della porta. Né a terra (in balia di gabbiani e pantegane), né appesi a ganci.

Dal 6 marzo, bisognerà abituarsi a nuove regole, anche se per alcuni si tratta quasi di un ritorno al passato: o si portano i rifiuti direttamente alle barche Veritas o si aspetta che il netturbino suoni al campanello di casa (o del negozio, dell’ufficio, del bar).

Nel contempo, Veritas rivolge a tutti i veneziani, di ogni sestiere, un appello a differenziare meglio i rifiuti: oggi come oggi, infatti, oltre il 20 per cento delle bottiglie in plastica, delle lattine, dei cartoni finisce comunque in discarica, perché gettato via sporco o insieme a rifiuti che dovrebbero, invece, finire nel sacchetto del residuo quotidiano.

Le barche. Il fai-da-te sarà possibile solo dalle 6.30 alle 8.30, dal lunedì al sabato, portando i sacchetti - anche della raccolta differenziata - direttamente alle barche compattatrici che Veritas ormeggerà in 10 punti della città: al mercato di Rialto, a San Silvestro, sulla riva del campiello del Remer, a San Stin, lungo fondamenta Minotto-Hotel Sole, in fondamenta dei Tolentini, in Rio Novo (vicino a rio terà dei Pensieri), Riva de Biasio, San Stae e in fondamenta Riva Olio (calle dei Botteri).

Il netturbino. Dopo le 8.30 le barche se ne andranno e bisognerà attendere il passaggio del netturbino, entro mezzogiorno. Naturalmente dal lunedì al sabato, domeniche e festivi esclusi. Certamente è un cambio radicale di abitudini, che può creare qualche difficoltà a chi non esce di casa proprio prestissimo al mattino, ma non può neppure attendere che suoni il campanello fino alla tarda mattinata. Tant’è, o ci si abitua o il rischio è quello di far scattare le sanzioni.

Dorsoduro e gli altri. Nel sestiere “pilota” di Dorsoduro, dove il sistema è attivo dall’autunno, gabbiani e pantegane sono (quasi) spariti e la raccolta differenziata è salita al 40 per cento, quando la città storica è ferma a una media del 26 per cento, complice anche la gran massa di rifiuti indifferenziati prodotti dai turisti. Veritas ha calcolato extracosti per 30 milioni di euro l’anno - nella sola città storica - per la raccolta, lo smaltimento, la pulizia dei cestini e lo spazzamento delle calli dai rifiuti prodotti da 30 milioni di turisti l’anno. 22 milioni rientrano con la tassa di soggiorno, ma non i soldi necessari per la raccolta porta-a-porta, che viene spalmata sulle bollette di tutti gli utenti veneziani, c he (dal punto di vista statistico) “producono” 860 chili di rifiuti a testa l’anno, contro una media veneta di 430. E, naturalmente, ne risente anche la raccolta differenziata: gli ospiti di molte seconde case turistiche non distinguono di certo l’immondizia, quando la gettano via.

Dopo Santa Croce e San Polo - a partire dalla tarda primavera - toccherà a San Marco. poi via via agli altri sestieri.

Appello differenziata. Turisti a parte, molti veneziani continuano a differenziare male. «Bisogna fare più attenzione ai rifiuti che vengono inseriti nei sacchetti della differenziata», è l’appello che lancia Veritas a tutti gli utenti, «perché oggi dobbiamo gettare in discarica circa il 20% di quanto raccolto, per errori nel conferimento. Ed è un peccato, perché le persone fanno la fatica di separare i rifiuti, ma poi mettono carta unta e cartoni della pizza tra i giornali o confezioni di plastica non pulite e così bisogna gettare via tutto». Il Tetra Pak (risciacquato) va con la carta il lunedì, mercoledì e sabato - ricordano dall’azienda - piatti rotti e bicchieri devono finire nei rifiuti indifferenziati. Talvolta le indicazioni sono specifiche: piatti e bicchieri monouso possono finire nei sacchi della plastica, vetro, lattine il martedì, giovedì e sabato, ma non le posate di plastica, che devono essere gettate nel residuo.

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