Rifiuti, alta tensione in Prefettura oggi assemblea, slitta lo sciopero
Si comincia alle 12.30 con un incontro in Prefettura sollecitato dai sindaci di Venezia, Caorle, Cavallino-Treporti, Eraclea, Jesolo, Chioggia e San Michele. Fallisce il tentativo di conciliazione tra i sindacati (Cgil, Cisl, Ultrasporti e Fiadel) da una parte; la Prefettura e Veritas, rappresentata dall’amministratore delegato Andrea Razzini dall’altra.
Assente il Comune, che per motivi di igiene e salute pubblica aveva sollecitato l’intervento del Prefetto per far sospendere la vertenza, ma che poi non si è presentato all’incontro, delegando l’amministratore di Veritas.
La proposta. La proposta del prefetto e di Razzini ai sindacati era quella di revocare gli scioperi e le assemblee (oltre a quella di oggi, un’altra era programmata per mercoledì, al termine dei due giorni di sciopero) per aprire già da lunedì un tavolo di trattativa da chiudersi il primo agosto, per stipulare un accordo locale che anticipasse i contenuti del nuovo contratto nazionale. Ma in assenza del Comune al tavolo - cioè il “padrone” di Veritas - i sindacati non hanno accettato, per mancanza, a loro avviso, di adeguate garanzie.
Precettazione e sospensione. Al termine dell’incontro il prefetto Domenico Cuttaia applica il pugno di ferro. Di fronte al rifiuto dei sindacati di rinviare l’adesione allo sciopero decide non solo di precettare circa 450 lavoratori di Veritas (sui circa 1200 totali) ma anche di rinviare di fatto a settembre lo sciopero, vietando che si possa svolgere entro il 15 luglio in tutti i Comuni della Città metropolitana. Dopo questa data scatta infatti il periodo di franchigia che impedisce la proclamazione di nuove agitazioni fino al 31 agosto.
In un comunicato, la Prefettura spiega la decisione presa «al fine di evitare gravi pregiudizi ai diritti costituzionalmente garantiti della persona, tenuto conto che l’astensione programmata per le giornate di lunedì e martedì, a ridosso della festività domenicale ed in vista, a Venezia, della Festa del Redentore, in un periodo di rilevante afflusso turistico e con temperature al di sopra delle medie stagionali, creerebbe gravi pregiudizi alla salute, all’igiene pubblica e al decoro ambientale, nonché possibili criticità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica».
L’ira dei sindacati. «Ci viene negato il diritto di sciopero, regolarmente richiesto» protestano nel primo pomeriggio i sindacati «oltretutto all’interno di una vertenza nazionale con un tavolo di trattativa ancora aperto. Si può far slittare uno sciopero regolarmente richiesto, non sospenderlo. Non accetteremo passivamente questa situazione e informeremo anche il Ministero degli Interni». Si preannunciavano giorni comunque molto difficili, con il rischio di strascichi legali, con un possibile ricorso al Tar contro la decisione del prefetto e nuove contestazioni per gli scioperi sospesi d’autorità dal Prefetto.
La svolta. La svolta avviene in serata. A Roma - dov’è in corso la trattativa a livello nazionale, tra la federazione del settore delle aziende di igiene urbana e i sindacati, con la commissione di garanzia sugli scioperi che chiedeva anch’essa un rinvio della vertenza - si decide di far slittare lo sciopero dall’11 e 12 luglio, a mercoledì 13 e giovedì 14 luglio, confidando nel buon esito di un incontro previsto lunedì nella capitale.
La Prefettura di Venezia, a questo punto, è costretta a fare retromarcia. E decide il sospendere l’ordinanza emanata nel pomeriggio che disponeva la precettazione dei lavoratori e il differimento dello sciopero nazionale dopo il 15 luglio.
La situazione oggi. Resta confermata l’assemblea dei lavoratori programmata per oggi. La raccolta di rifiuti avverrà comunque, pur con qualche limitazione, al termine dell’assemblea proclamata dai dipendenti. Prevista già come parziale, in questo clima potrebbe però subire ulteriori rallentamenti.
A questo punto bisognerà capire quali decisioni assumerà la Prefettura per garantire comunque la raccolta dei rifiuti all’immediata vigilia della Festa del Redentore.
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