Riecco i venditori abusivi Sottomarina è un bazar

L’operazione interforze di dieci giorni fa non ha sortito alcun effetto pratico Le critiche di Dolfin (Lega): «Il sindaco chieda aiuto al ministero dell’Interno»
Di Elisabetta B. Anzoletti

SOTTOMARINA. Di nuovo il suk sulla battigia. Malgrado l’operazione interforze che, una decina di giorni fa, ha fatto sgombrare tutti gli ambulanti abusivi sequestrando centinaia di pezzi contraffatti, i venditori irregolari sono puntualmente tornati riaffollando la battigia con teloni, cartoni e strutture improvvisare il litorale.

E puntuali sono tornate le lamentele degli operatori turistici, dei commercianti regolari e dei politici. Dopo l’appello del Pdl alle forze dell’ordine per interventi continui e massicci, ora alza i toni anche il capogruppo della Lega Marco Dolfin che lunedì, in una passeggiata sul bagnasciuga, ha contato, dal Cayo Blanco alla diga, 98 venditori illegali.

Le licenze rilasciate dal Comune, per tutto il litorale, al contrario sono 23 e comprendono anche il settore alimentare. Facile quindi capire come il fenomeno dell’abusivismo sia diffuso. I problemi sono di tre ordini: il commercio irregolare, la vendita di merce contraffatta, l’immigrazione clandestina. «Il blitz ha portato solo un beneficio immediato», sottolinea Dolfin, «tempo due giorni e i venditori sono tornati come nulla fosse. Hanno ricreato un bazar con merce di tutti i tipi, dalle imitazioni di magliette e scarpe griffate, a collane, occhiali e gingilli vari. Una lunga distesa di bancarelle improvvisate che deturpa l’aspetto del litorale».

I commercianti regolari lamentano soprattutto la vicinanza di concorrenti “sleali” che vendono in barba a qualsiasi regola e senza alcun onere fiscale. Gli operatori balneari, che sull’argomento si sono già pronunciati in diverse occasioni, non gradiscono il colpo d’occhio offerto al turista e l’immagine, certamente non delle migliori, della località che ne deriva. E la politica si scaglia contro “l’immobilismo” dell’amministrazione. «La giunta dov’è?», sbotta Dolfin, «non ne parla, fa finta di nulla. Le azioni di contrasto sono timide e poco funzionali se non sono costanti, massicce e coordinate. Le forze dell’ordine hanno pochi uomini a disposizione, dev’essere il sindaco ad alzare la voce e chiedere aiuto anche al ministero dell’interno e della difesa se si tratta di un problema di sicurezza».

Il problema dell’abusivismo sulla spiaggia continua, quindi, a non essere risolto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia