Riconoscimento per i restauratori
Ultimo treno per chi vuole lavorare come restauratore. Dopo anni di attesa è uscito il modulo per presentare le proprie qualifiche e ricevere il riconoscimento che verrà richiesto da adesso in poi per ogni intervento di restauro. Il problema è che la compilazione è estremamente difficile e non si può inviare il materiale oltre il 30 ottobre. Proprio per questo ieri mattina Confartigianato ha indetto nella sede di San Lio un incontro per dare sostegno e chiarimenti a chiunque abbia bisogno di un aiuto nella compilazione online. Il bando riguarda anche le aziende che si occupano di restauro e che non potranno più presentarsi senza una figura qualificata. «Nel 2004 era uscita la legg», ha spiegato il segretario Gianni De Checchi, «ma non le linee guida. Nel 2011 si era provato di nuovo, ma il risultato sono stati solo ricorsi. Oggi la buona notizia è che abbiamo finalmente la possibilità di riconoscere questa professione che, a volte, viene improvvisata o che non ha ancora un titolo ufficiale. La brutta è che è complicato partecipare, ma è l’ultimo treno. Facciamo appello a tutte le aziende e ai restauratori di farlo». I singoli dovranno recuperare tutti i certificati dei lavori svolti e lo stesso per le aziende. Un lavoraccio. Per capire meglio i punti ostici Confartigianato ha organizzato un incontro mercoledì 9 alle 17 nella sede. Un altro punto dolente è che per acquisire il titolo bisogna arrivare a 300 punti, cifra che è automatica solo per le scuole di restauro statale che sono a Roma, Firenze, Ravenna e Torino. A Venezia il corso a Ca’ Foscari di Tecnologie per la conservazione e il restauro e quello di Restauro all’Università Iuav, valgono per tre anni 150 punti, il resto bisogna acquisirli lavorando o facendo altri corsi. Anche le aziende devono regolamentarsi perché, in futuro, verrà richiesta questa qualifica. «Ci troviamo di fronte a una fase di macerie», prosegue De Checchi, «perché la crisi ha azzerato i fondi per i beni culturali, quando invece il nostro patrimonio ha bisogno di manutenzione. Negli ultimi anni i bandi per questa categoria sono calati a picco, basti pensare che nel 2008 erano 1126, nel 2012 573». «La preoccupazione», sostiene Margherita Errera, restauratrice di supporti cartacei, «è che ci voglia tanto tempo prima che i documenti vengano valutati, speriamo non anni». Per chi volesse informazioni può chiamare in sede al 041 5299270.
Vera Mantengoli
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