Richiesta di scarcerazione per l’ex patron della Pansac
MIRA. «Come potrebbe ripetere il reato ipotizzato dall’indagine, la bancarotta fraudolenta, se da due anni non ha più incarichi in alcuna società? È anche chiaro che non esiste pericolo di fuga: se avesse voluto scappare lo avrebbe fatto da tempo». Questi, in estrema sintesi, le motivazioni con cui gli avvocati Paolo Galli e Stefano Sarzi Sartori ieri mattina hanno presentato la richiesta di scarcerazione per Fabrizio Lori, accusato di bancarotta fraudolenta per il crac della Nuova Pansac. Cosa vogliono i legali? «Una misura meno afflittiva» dicono. Vale a dire la libertà, o al massimo gli arresti domiciliari, nella casa di via Dei Toscani che fino a martedì scorso divideva con la compagna.
L’istanza è stata trasmessa ad Alessandra Clemente, il giudice per le indagini preliminari di Milano che il 27 settembre scorso aveva firmato l'ordinanza di arresto con cui Lori è stato arrestato. Ora si tratta di aspettare uno o due giorni la decisione del giudice. «Se la risposta sarà affermativa, bene - spiegano gli avvocati - in caso contrario entro venerdì faremo istanza di scarcerazione al tribunale del riesame». Per Lori, al suo ottavo giorno di reclusione, si tratta di stringere i denti e avere pazienza.
La Cgil, intanto, affila le armi in vista dell’incontro sul futuro della Pansac International che si terrà giovedì al ministero dello Sviluppo economico. «Chiediamo al commissario straordinario Marco Cappelletto» spiega il segretario della Filcem–Cgil Riccardo Coletti «un maggiore coinvolgimento nelle scelte che prende per l’azienda. Venire a conoscenza del suo operato a cose fatte è davvero frustrante. Come sindacato abbiamo dato la massima disponibilità al commissario all’inizio del suo mandato, anzi ne abbiamo caldeggiato la nomina. Abbiamo visto però che preferisce lavorare in autonomia senza coinvolgere nè noi nè altre organizzazioni sindacali. Questo non va assolutamente bene, serve più trasparenza». Coletti nei giorni scorsi aveva invitato il presidente di Confindustria Luigi Brugnaro a uscire allo scoperto e tirare fuori i nomi della cordata di imprenditori interessata ad acquistare la Pansac. Il bando di vendita infatti scade il 7 dicembre ma i sindacati sono convinti che solo qualche giorno prima sarà chiaro se qualcuno vorrà comprare l’intero gruppo o no. Se la Cgil va all’attacco, ci sono bocche cucite da parte di Cisl e Uil che forse aspettano lo svilupparsi degli eventi prima di chiarire in questa fase la loro linea d’azione.
Alessandro Abbadir
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