Ricerca Iuav: tra Favaro e Mestre 7 gradi di differenza

Super caldo urbano, nel laboratorio Fistec di via Torino si sperimentano nuovi materiali e soluzioni per ridurre le temperature  

MESTRE. L’estate è sempre più calda a causa dei cambiamenti climatici e dell’urbanizzazione, sopratutto nelle aree urbane dove cemento e asfalto accumulano calore e innalzano ancor più le temperature.

Ma – come dimostrato da una ricerca del Laboratorio di fisica tenica ambientale e delle costruzioni (Fistec) dell’università Iuav, diretto da Fabio Peron, che si trova in via Torino – basta spostarsi di qualche chilometro, per esempio dal centro cementificato di Mestre all’area rurale di Favaro o a Marghera, dove esistono ancora molte aree verdi, per ridurre anche di oltre 7 gradi la temperatura notturna.

Oppure si possono usare materiali innovativi nella costruzione degli edifici e pavimentazioni o semplici alberature nelle are di parcheggio per ridurre la cessione nell’ambiente circostante del calore accumulato durante il giorno o il cosiddetto “effetto canyon” dei raggi solari che rimbalzano da edificio ad edificio.

«Si tratta di rimedi possibili, ma ancora poco conosciuti e costosi per le amministrazioni locali – sottolinea la fisica Michela de Maria dello Iuav che ha lavorato nel laboratorio di via Torino alla ricerca, insieme ad altri colleghi –. Prima del riscaldamento globale non si prestava attenzione al fenomeno della bassa escursione termica tra il giorno e la notte che caratterizza i centri urbani. Ma dal 2017 i nuovi regolamenti sugli appalti pubblici impongono di usare per tetti e pavimentazioni urbane materiali innovativi con un alto indice di riflettività dei raggi solari che permette di mitigare il caldo. Questo ha contribuito notevolmente allo sviluppo delle sperimentazioni di nuovi materiali riflettenti e in prospettiva ad una riduzione dei costi di questi materiali e della loro installazione e ad una maggiore attenzione per attrezzare parcheggi o piazzali con pavimentazioni di verde e alberature».

La ricerca realizzata allo Iuav ha preso in considerazione i dati sulle temperature diurne e notturne rilevate dall’Arpav (al parco Bissuola e Marghera) dall’Aeronautica Militare (a Tessera) e dallo stesso laboratorio Fistec in via Torino, dotato di una stazione meteorologica sul tetto dell'edificio a due piani.

La temperatura media giornaliera osservata rispettivamente a Favaro e a Mestre, dove sono stati rilevati due periodi di temperature elevate (sopra i 26 gradi), uno alla fine di luglio e all'inizio di agosto, un altro di dieci giorni alla metà di agosto, seguito da un rapido calo della temperatura di 5 e 8 gradi centigradi.

Per visualizzare meglio le differenze di temperatura tra i siti ed evidenziare l'effetto “heatisland” (sola di calore), la stazione rurale di Favaro è stata utilizzata come riferimento per calcolare la differenza della temperatura media giornaliera con le stazioni meteo urbane ( via Torno e Parco Bissuola) e di Marghera.

La differenza rilevata dai ricercatori dello Iuav è stata più bassa tra Favaro e Marghera. In particolare la differenza di temperatura rilevata tra le aree urbane di Mestre le aree suburbane o rurali circostanti di Favaro è stata in media sempre superiore a 4 gradi e, tra le 9 di sera e le 3 del mattino, valori superiori a 7 gradi. —

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
 

Argomenti:caldo

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia