Ricavi e margini in risalita il sistema Venezia migliora
di MORENO MANCIN
Il presente lavoro rappresenta la prima ricerca relativa all’analisi delle Top 500 imprese della provincia di Venezia. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di fornire una rappresentazione dello stato di salute delle imprese del territorio, interpretato attraverso la lettura dei dati desumibili dai documenti di bilancio. L’analisi farà riferimento ai dati del 2013, ad oggi gli ultimi ufficialmente disponibili.
Se osserviamo i dati aggregati di bilancio (come si trattasse di un’unica gigantesca holding che opera in tutti i comparti economici del territorio) otteniamo l’immagine di un gruppo con oltre 19 miliardi di euro di ricavi – in aumento del 3,1% rispetto al 2012 – e 21,7 miliardi di totale delle attività (ossia l’insieme degli investimenti realizzati dalle aziende del campione) – in crescita del 3,5% sul 2012. Il risultato economico sempre a livello aggregato è positivo (utile) per circa 304 milioni di euro, in netto incremento rispetto ai 191 milioni del 2012 (+58,7%). La bontà di tale risultato è misurata dall’indice Roe che esprime la remunerazione delle risorse investite dalla proprietà dell’impresa. Nel 2013 il Roe aggregato delle Top 500 è pari al 5,4%, in crescita rispetto al 3,5% registrato nel precedente periodo, ma ancora di modesta entità se paragonato ai rendimenti medi di mercato del 2013.
L’utile aggregato, tuttavia, risente dei risultati delle imprese che nel 2013 hanno chiuso con una perdita di esercizio. Se limitiamo l’analisi in questione alle sole imprese in utile – 391 sulle 500 in oggetto – i risultati appaiono piuttosto confortanti. L’utile aggregato – limitato a queste 391 imprese – risulta infatti di oltre 520 milioni, con un Roe che sale all’11,4% contro l’8,5% del 2012, posizionandosi su valori più che soddisfacenti.
L’incremento del risultato economico aggregato trova origine in un miglioramento della redditività operativa delle imprese veneziane. Confrontando i bilanci dei due anni in esame si può osservare che l’Ebitda (margine operativo lordo) aumenta a livello aggregato di 65,8 milioni di euro (+4,8%), portandosi al 7,6% sui ricavi (contro il 7,5% del 2012), mentre l’Ebit (risultato operativo) appare in crescita del 3,5% sul 2012. Gli oneri finanziari, pur registrando una lieve ascesa (+2,3%) appaiono sostanzialmente stabili sul fatturato, pari all’1,6% in entrambi gli esercizi e, addirittura, in lieve diminuzione in rapporto all’Ebitda, fermandosi al 20,4% nel 2013 contro il 20,9% del 2012.
Anche il valore complessivo delle attività (ossia degli investimenti totali delle imprese) registra una variazione positiva (+3,5%) così come il patrimonio netto, in crescita del 3,8%. Il rapporto di indebitamento si presenta di fatto stabile, con un 74% degli investimenti coperti a debito, un dato che testimonia un discreto livello di patrimonializzazione delle imprese della provincia.
Un ultimo dato particolarmente interessante riguarda le imprese performanti, ossia le imprese che sono riuscite a crescere nel 2013 nonostante la crisi. Anche su questo fronte i dati confermano un trend positivo, se si considera che ben il 60,9% delle imprese veneziane presenta ricavi in crescita, anche se solo il 47,3% è riuscita ad incrementare il risultato economico di periodo. Se osserviamo le prestazioni di queste ultime (le imprese con reddito in crescita) scopriamo che i ricavi sono cresciuti del 6,9% (contro il 3,1% aggregato), la redditività del capitale proprio è quasi raddoppiata, salendo dal 7,6% al 13,2% e anche l’Ebitda cresce di 73 milioni di euro sfiorando il 10% sui ricavi, contro il 9,6% del 2012. Per queste imprese, inoltre, si assiste ad una riduzione dell’incidenza degli oneri finanziari sull’Ebitda dal 13,5 al 12,6%.
In conclusione, dalla lettura di questi dati di bilancio lo scenario che sembra delinearsi è quello di un’economia veneziana in tendenziale – anche se timida – crescita sia sui volumi di attività sia in termini di redditività. A queste imprese virtuose fa comunque da contraltare un altro gruppo di aziende, circa una su cinque, con conti in perdita e che denotano forti difficoltà anche sul fronte finanziario a causa di un importante esposizione debitoria. Tuttavia, anche per queste ultime si scorgono alcuni importanti segnali positivi, se si considera che i relativi ricavi aggregati appaiono comunque in lieve crescita (+0,7%), ma soprattutto l’Ebitda – uno degli indicatori più importanti di redditività – registra un incremento di ben il 16,8% sul 2012. Il tutto con l’auspicio che il peggio sia ormai alle spalle…
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