«Riaprire al pubblico le Poste di Scaltenigo»
MIRANO. La questione dell’ufficio postale di Scaltenigo, chiuso da due anni e trasformato in Posteimpresa con gli stessi dipendenti di prima, ha indotto il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello a scrivere all’azienda. Lo ha fatto con una lettera dove chiede il ripristino, almeno parziale, dei normali servizi per gli utenti. Di recente, il comitato Viabilità Sicura si era fatto sentire, denunciando come allo sportello non ci vada nessuno ma, al tempo stesso, all’interno ci siano gli stessi dipendenti, mentre da due anni gli abitanti di Scaltenigo devono andare a Mirano o nei Comuni vicini per sbrigare le loro pratiche. «Non è mia intenzione», scrive Pavanello, «né ho le competenze necessarie a tale analisi per entrare nel merito della strategia commerciale di Poste Italiane. Ma il fatto che quella di convogliare tutta l’utenza verso un unico ufficio postale per riservare la struttura di Scaltenigo a Posteimprese possa non essere una scelta vincente e adeguata alle caratteristiche del territorio trova una conferma nello scarso afflusso di utenti che l’ufficio di Scaltenigo appare gestire quotidianamente. Quest’aspetto aumenta il disappunto dei cittadini, che non capiscono per quale motivo la stessa struttura e, all’incirca, lo stesso numero di dipendenti debbano essere messi a disposizione di un numero di clienti molto più basso, privando un’ampia fetta di popolazione di un servizio basilare». Pavanello invita l’azienda a fare un passo indietro: «Poste Italiane prenda finalmente in carico con la debita considerazione queste istanze e, a seguire, ripristini i servizi postali di base presso l’ufficio di Scaltenigo, dedicando ad essi almeno uno degli sportelli della struttura».
Alessandro Ragazzo
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