Rianimazione, meno posti letto

Dolo. La riorganizzazione delle schede ospedaliere partirà dal primo dicembre. Le critiche dei politici
Di Alessandro Abbadir

DOLO. La riorganizzazione dell’ospedale di Dolo procede spedita e a breve sarà pure il taglio dei posti letti nel reparto di Rianimazione. Con l’inizio del prossimo mese si potranno così constatare fattivamente le operazioni di riordino dei reparti. Le schede ospedaliere approvate dalla Regione ormai più di due anni fa, infatti, prevedevano il taglio dei posti letto del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Dolo. In questi mesi da più parti si era chiesto che le operazioni potessero essere congelate almeno fino all’inizio del 2016. Era stata presentata, sul congelamento di tutta l’operazione, anche una mozione in consiglio regionale da parte del Pd. Ma questo sospensione dell’applicazione delle schede ospedaliere, non avverrà perché la mozione è stata respinta. A certificarlo che si procederà già dal primo dicembre è di fatto l’Asl 13.

«Come stabilito dalle schede ospedaliere regionali», spiega l’Asl 13 in una nota, «i posti letto della Rianimazione dell’ospedale di Dolo passeranno da sette a quattro entro il 31 dicembre 2015. Per un totale aziendale di posti letto di Rianimazione pari a 16. Il numero complessivo di 16 risulta contando quelli che risiedono a Mirano (12 posti letto)».

Ma ecco nel dettaglio le motivazioni funzionali dell’operazione. I posti letto del reparto di Rianimazione passeranno da 7 a 4, con il trasferimento anche di cinque infermieri. Su decisione della dirigenza gli stessi infermieri andranno a "rinforzare" lo staff del reparto di Ginecologia, permettendo in questo modo di poter contare su due turni anziché su uno solo in Rianimazione, dunque, non sarebbero più previsti tre infermieri in servizio in contemporanea (considerando i turni), bensì due. L’Asl 13, guarda ai numeri in maniera globale. «Si ricorda», continua l’Asl 13, «che ogni reparto ospedaliero, come anche la Rianimazione deve rispettare parametri nazionali, in fatto di posti letto, in rapporto al suo bacino di utenza. Quello della Asl 13 equivale a circa 270 mila abitanti, in linea perfettamente con i 16 posti letto definiti dalle schede regionali».

Quello che potrebbe succedere però, è che sarà più complicato muovere uno degli operatoriin caso di emergenze che interessano degenti in altre aree dell’ospedale, magari per il peggioramento del quadro clinico. Il sistema insomma dovrà essere rimodulato. Il fatto che la riorganizzazione procede senza intoppi crea malumori fra diversi sindaci della Riviera. A farsene portavoce è il sindaco di Camponogara Giampietro Menin che ne aveva chiesto, con i colleghi di Dolo, Campolongo, Fossò e Stra, la sospensione: «Abbiamo cercato in tutti i modi di fermare», spiega Menin. «o congelare almeno questa riorganizzazione. Vediamo che le nostre istanze ad ora sono state inascoltate».

Anche Andrea De Lorenzi, coordinatore del gruppo consiliare “Il Ponte” di Dolo non ci sta: «Alle parole non seguono i fatti; ancora una volta le promesse della Regione non vengono mantenute. Nonostante le affermazioni di Zaia e Coletto di voler sospendere l’attuazione dell’atto aziendale per l’ospedale di Dolo dal primo dicembre un’ ulteriore penalizzazione colpirà la sanità della Riviera. È prevista infatti la riduzione nel reparto di rianimazione di quattro posti letti con conseguente spostamento di personale infermieristico ad alta specializzazione in altri ruoli e quindi perdita di professionalità. Il tutto nel silenzio delle istituzioni».

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