Rialto, blackout blocca i tornelli ma è emergenza manutenzione
Hanno fatto il giro del web le immagini delle persone - uomini con pacchi pesanti e signore anziane- costrette ieri mattina a rannicchiarsi, talune quasi a contorcersi, per riuscire a passare sotto i tornelli d’uscita del pontile della linea 2 di Rialto: bloccati, chiusi, serrati. A stupire non tanto il sempre possibile guasto, quanto il fatto che sia accaduto in un pontile inaugurato solo a metà luglio e, per altro, già accompagnato da un lungo seguito di polemiche per il sue dimensioni di grande impatto (autorizzate dalla Soprintendenza) e per le alte temperature raggiunte dalla sua struttura metallica in questa torrida estate, creando pesanti disagi ai passeggeri in attesa del battello.
A causare lo stop di ieri mattina - spiega Actv attraverso il suo ufficio stampa - è stato un black out elettrico che ha colpito la zona di Rialto e che ha mandato in tilt il sistema, con il risultato che i tornelli sono stati sbloccati e lasciati aperti dalla centrale operativa e il loro regolare funzionamento è ripreso verso l’ora di pranzo.
Eppure, chi utilizza regolarmente i mezzi pubblici, s’imbatte spesso in tornelli aperti e non funzionanti: così anche ieri a San Marcuola (dove pure il secondo pontile è stato inaugurato solo pochi mesi fa) e a Sant’Angelo, senza voler fare un controllo a tappeto, ma solo verifiche a campione.
E la spiegazione che arriva dall’azienda - sempre tramite l’ufficio stampa - è prevedibile e per certi versi sconcertante: «È in corso un programma di manutenzione rafforzata dei tornelli, perché si tratta di impianti tecnologici generalmente utilizzati al coperto, per musei ad esempio, mentre a Venezia sono esterni, esposti alle intemperie e alla salsedine. I tecnici stanno facendo una prima verifica generale per mettere a punto possibili interventi per preservarli dall’esposizione».
Sin qui la spiegazione dell’azienda a fronte di un problema di manutenzione continua del tutto prevedibile trattandosi di dispositivi elettrici, ben diversi dai tornelli che si possono - ad esempio - trovare agli impianti sciistici. A questo si devono poi aggiungere gli atti vandalici, di chi sforza volontariamente le leggere “alette”. Actv ha previsto l'installazione delle barriere anti-evasori in tutti gli approdi, con un costo di circa 2 milioni di euro: ad essere esclusi dall’intervento solo i pontili più piccoli e periferici, dove i tornelli fisicamente non ci stanno.
Laddove non c’è un vero e proprio terminal, i dispositivi sono posizionati all’esterno, dopo aver sperimentato (e abbandonato) l’installazione all’interno dell’approdo, come all’Accademia. L'operazione mira a un controllo capillare degli accessi, quanto a pagamento del biglietto da parte degli utenti, ma la manutenzione si fa ora incalzante e urgente, per rendere i tornelli più resistenti alle intemperie.
Roberta De Rossi
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