«Rialto, basta scritte sulle colonne»

Venezia. La denuncia dell’artista Enrico Corrradini che ha fotografato lo scempio sulla pietra d’Istria

Nell’ultimo periodo gli addii al nubilato o al celibato stanno invadendo Venezia, lasciando a volte un segno indelebile, come si vede nella fotografia scattata dall’artista Enrico Corradini, che ha denunciato il fenomeno: «Sono sicuro che queste persone non lascerebbero mai delle scritte così nei muri delle loro città», ha sostenuto Corradini, «e neppure si permetterebbero di andare in giro superando in alcuni casi la decenza. Di recente, proprio sul Ponte di Rialto, mi sono imbattuto in un gruppo di ubriachi fradici, uno di questi aveva solo il pannolone addosso.

Mi sono domandato come può Venezia accettare simili spettacoli che vanno bene solo se fatti da attori all’interno di uno show, in un posto riservato al cabaret, ma non in giro per una delle città più belle del mondo». La foto che pubblichiamo accanto mostra le colonnine di pietra d’Istria, rovinate da scritte che danneggiano le pietre veneziane: «Addio al nubilato» si legge. Non è la prima volta che le pietre d’Istria vengono sfregiate, come sa bene l’associazione veneziana Masegni & Nizioleti, la quale periodicamente si occupa di ripulire con i cittadini alcune scritte, ma adesso anche per queste ricorrenze o eventi del tutto privati i partecipanti vogliono lasciare la loro firma, sfregiando sulle pietre con penne e pennarelli.

Su altre colonne, quelle della basilica di San Marco, otto secoli fa i veneziani che partivano per le crociate e poi quelli che laciavano la città per commerciare con l’Oriente incidevano disegni che ora vengono studiati: erano ex voto. Adesso, invece, quelle scritte hanno un sapore vandalico.

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