Reyer, migliaia in coro a Mestre: «Lo squadrone ce l’abbiamo noi»

MESTRE. Piazza Ferretto, il clou della giornata. Palco allestito vicino alla Torre, la squadra arriva con una mezzora di ritardo sulla tabella di marcia a Mestre e trova ad aspettarla Benjamin Ortner, viaggio di andata e ritorno per partecipare a Innsbruck al funerale del piccolo Lenyo. La piazza si anima con un’ora d’anticipo, lunghissima l'attesa, fin dopo le dieci, luci rigorosamente bianche, rosse e verdi a inondare il palco, un gigantesco schermo manda in onda le immagini delle partite della Reyer, si alza il coro “Per Roberto Paties”, capannello di gente attorno al corner dove sono messe in vendita le t-shirt della Reyer campione d’Italia.
Ress ha la coppa dietro al collo, Tonut con la sua inseparabile bandiera tricolore, esausti dalla lunga giornata, staff e giocatori si fermano a mangiare, l’attesa in piazza viene colmata dalla musica e dalle immagini di una stagione magica, che mandano in estasi i tifosi: “Lo squadrone ce l’abbiamo noi”.
Il gruppo granata è aperto dal presidente Federico Casarin, la temperatura è calata e soffia anche un leggero venticello nell’attesa che Ress e compagni sbuchino in piazza. Un boato accoglie la Reyer quando fa capolino vicino al palco, a uno a uno salgono sopra, immancabili foto e autografi strada facendo. La festa continua, facce stanche, voglia di andare a dormire, ma i tifosi rianimano il gruppo granata.
Sui lampioni della piazza sono state sistemate due bandiere: quella della Reyer e quella tricolore. Splendida simbiosi di un titolo atteso per 74 anni. I tifosi sfilano con le t-shirt, una diversa dall’altra, che si sono succedute nelle varie fasi dei playoff. Poi la festa sul palco, gli “eroi” di Trento vengono presentati uno a uno. La piazza rimbomba, le bandiere sventolano, i cori si alzano. È un tripudio di colori, di voci, di emozioni. La Reyer tricolore sfila sul palco: a settembre per la presentazione alla Nave de Vero, nove mesi dopo un altro palco accoglie i campioni d’Italia di Walter De Raffaele. La festa continua, e continuerà per tutta la notte.
La prima tappa mestrina era stato Forte Marghera, qualche tifoso in attesa, ma sulle rive ci sono le imbarcazioni del Gs Voga Veneta e della Canottieri Mestre. Staff e giocatori divisi a gruppi di sei, si entra nel Canal Salso e dai palazzi iniziano i cori, spuntano le prime bandiere. Il percorso è veloce, giocatori elettrizzati, sale al cielo l’urlo “I campioni dell’Italia siamo noi”. All’approdo un centinaio di tifosi accolgono lo sbarco della Reyer, compreso il comandante della polizia municipale Marco Agostini, sempre presente al Taliercio, e compare nuovamente lo scudetto a sfondo granata apparso sul ponte di Rialto. Il pullman della Reyer si muove velocemente verso piazza Barche, poi imbocca corso del Popolo, scortato dalla Polizia, con auto al seguito.
Cominciano a scendere le tenebre della sera, i giocatori chiacchierano tranquillamente, Tonut con la sua inseparabile bandiera tricolore, Viggiano, Hagins, McGee e Batista nelle ultime file del pullman granata che sfreccia per le strade di Mestre. De Raffaele da vero dux sta davanti. Tifosi in moto al seguito, chi in maglia granata, chi bardato con il tricolore, si entra a Marghera da via Fratelli Bandiera. Un tifoso con la bandiera italiana in mezzo alla strada costringe il pullman a uno scarto. Pullman coperto, ma va bene lo stesso. Fischietti, cori, tifosi al seguito, staff e giocatori salutano. Si ritorna a Mestre sbucando in via Miranese, decine di auto seguono il pullman della Reyer. Gente sui marciapiedi a scattare foto, fare filmati, il pullman dei campioni d’Italia si avvicina nuovamente al centro di Mestre. La coppa dello scudetto fa bella mostra sul parabrezza. <QM>(m. c.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia