«Rete antincendio ferma, città a rischio»
«I soldi ci sono, ma il Comune non finanzia i lavori per finire la rete antincendio. E la città è a rischio». Accusa pesante, quella lanciata dai due consiglieri comunali del Gruppo Misto (ex lista Brugnaro) Ottavio Serena e Renzo Scarpa. Carte alla mano, i due accusano senza mezzi termini la giunta Brugnaro di aver «distorto» i fondi già assegnati dal Cipe nel 2009, 19 milioni di euro, per finanziare altri interventi. Come i fari dello stadio Penzo, il pontile di scarico delle salme a San Michele, i restauri di Ca’ Giustinian, palazzo affidato alla Biennale a titolo gratuito.
«I lavori sono bloccati e il rischio aumenta», scandisce Serena, generale in pensione dei carabinieri ex responsabile dell’Anticorruzione, «non lo diciamo noi ma il Piano della Protezione civile pubblicato sul sito del Comune». Per completare la rete, avviata vent’anni fa poco prima del grande incendio del teatro La Fenice – di cui ricorre il 29 gennaio il 21esimo anniversario – servirebbero circa 30 milioni di euro. «Ci sono», dice Scarpa, «ma il Comune ha preferito spenderli per alleggerire la situazione di bilancio. Significa tra l’altro che il bilancio non è a posto». Secondo i documenti esibiti da Scarpa e Serena, sono 8,5 milioni per il prossimo biennio i fondi messi da parte. In base alla norma dell’ultima Finanziaria serviranno per modificare lo «Spazio finanziario». E dunque per alleggerire il passivo.
«Non hanno capito», smentisce Michele Zuin, assessore al Bilancio della giunta Brugnaro, «noi siamo favorevoli a riprendere l’attività di manutenzione, di scavo rii e della rete antincendio. Ma i soldi non li abbiamo. I 5 milioni della Finanziaria 2016 e i 10 del 2017 non sono ancora disponibili, ci vuole una riunione del Comitatone che ancora non è stata convocata. I pochi residui che avevamo abbiamo preferito tenerli per la manutenzione». E la distrazione di fondi? «Assurdo», scuote la testa Zuin, «quelli sono solo soldi virtuali. Dato che noi non possiamo spendere diamo lo spazio a un altro comune. Ma non gli diamo i soldi».
Una polemica che approderà tra breve in Consiglio comunale. I due consiglieri dissidenti sono infatti decisi ad andare avanti con la loro battaglia. «Da anni», dicono, «i lavori per il completamento della rete antincendio sono sospesi per mancanza di fondi. Adesso i soldi ci sono, e non si capisce perché la giunta li destini ad altre cose».
«Attività di collaborazione» la definisce Serena. Ma per il sindaco Brugnaro i due sono fuori dalla maggioranza. Scarpa era il vicecapogruppo della lista del sindaco, Serena il consigliere delegato all’Anticorruzione. Adesso sono due consiglieri «indipendenti». E intendono proseguire la loro battaglia sulla «trasparenza e la legalità». Prossimi passi, annunciano, «i conflitti di interesse, le assunzioni dei parenti in aziende comunali, il freno al turismo di massa».
«Da mesi giacciono tre nostre proposte di delibera su come arginare i flussi turistici», dice Scarpa, «proposte concrete, che potrebbero essere adottate dall’amministrazione come la tassazione diversa per le case adibite a uso turistico, i terminal dei Gran Turismo spostati a Sant’Elena, il limite agli ingressi nelle giornate di particolare flusso. Ma non ci rispondono». Scarpa e Serena hanno annunciato una lettera di diffida alla Segretaria generale Silvia Asteria. «Da sei mesi», accusano, «non ci dà il parere sulle nostre proposte di delibera». Non lo può fare.
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