Retata di venditori abusivi Gli agenti rischiano la rissa
JESOLO. Trenta venditori abusivi senegalesi accerchiati dalla polizia locale che per la seconda volta sfiora sulla spiaggia lo scontro diretto.
Sedici agenti, coordinati direttamente dal comandante, Claudio Vanin, hanno battuto tutto l’arenile per cercare di frenare il commercio abusivo dei marchi contraffatti. Le pattuglie disposte a ogni accesso, per bloccare ogni via di fuga, hanno sorvegliato il tratto di arenile antistante l’ospedale e viale Venezia e successivamente tra la zona del faro e piazza Marina.
Gli agenti della polizia locale jesolana hanno raggruppato sulla spiaggia una trentina di venditori abusivi di etnia senegalese, con i loro borsoni pieni di merci contraffatte. E sono state fatte intervenire a supporto ulteriori quattro volanti. «Anche in questa occasione», ha spiegato il comandante, «valutata la pericolosità dell’intervento, visto che i numerosi senegalesi si presentavano molto aggressivi, lanciando imprecazioni nei confronti degli operatori presenti, e che gli stessi, nel frattempo, si erano armati anche di bastoni trovati lungo l’arenile, per evitare che la situazione potesse degenerare in una rissa con pericolo per l'incolumità degli operatori e dei turisti, abbiamo concordato che abbandonassero le loro merci su un pontile e lasciassero l'arenile. I venditori abusivi hanno capito» spiega ancora il comandante della polizia locale, Claudio Vanin, «che quando gli agenti sono in spiaggia da soli sono vulnerabili, mentre uniti si aiutano l'un l'altro. La situazione che si è venuta a creare non era delle più facili da gestire ed è per questo che bisognava mirare l'attività investigativa direttamente sulle fonti di approvvigionamento».
Successivamente è stata controllata la zona dell’arenile anche nel tratto piazza Torino - villaggio Marzotto dove erano stati segnalati venditori abusivi. Complessivamente, sono stati redatti 17 verbali e sequestrate merci contraffatte per un totale di 1.093 pezzi. «L’attività diventa sempre più difficile da praticare sull’arenile», conclude Vanin, «perché gli abusivi sono sempre più aggressivi per i numerosi sequestri operati». Ora il comandante provvederà a infornare il sindaco l’accaduto per la successiva informativa al prefetto di Venezia.
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