Restauri contesi a Rialto sentenza il 20 maggio

Cherido, titolare del gruppo vincitore: «La pubblicità non c’entra, noi davanti per l’offerta tecnica». Il Comune: «Alla comunicazione solo 5 punti su 65»
Interpress/Mazzega Scattolin Venezia, 16.04.2015.- Iniziati i lavori di restauro del Ponte di Rialto.-
Interpress/Mazzega Scattolin Venezia, 16.04.2015.- Iniziati i lavori di restauro del Ponte di Rialto.-

VENEZIA. A Rialto lavori a rilento dopo il ricorso al Tar delle imprese escluse. Non sono del tutto fermi, ma hanno subito un prevedibile rallentamento gli interventi appena avviati per il restauro del ponte di Rialto, sponsorizzato con 3,2 milioni di euro dal gruppo di Renzo Rosso, titolare della Diesel.

«Stiamo lavorando ai sottoservizi, alla sicurezza e alle puliture lapidee», conferma Mario Massimo Cherido, portavoce del gruppo Lares-Lithos-Setten. Si aspetta il 20 maggio, data in cui il Tribunale amministrativo si dovrà esprimere nel merito del ricorso presentato dal gruppo Ati Sacaim - di cui fanno parte anche i tagiapiera veneziani della ditta Giovanni Giusto srl - che contesta l’assegnazione dei lavori da parte della commissione comunale presieduta dal dirigente dell’Ufficio contratti Fabio Cacco. Che replica alle affermazioni fatte proprio da Giusto sull’importanza data nei punteggi al criterio della “comunicazione”.

«Pesava solo per 5 punti su un totale di 65», scrive il dirigente, «altri criteri, fino a 25 punti, valorizzavano proprio la qualità dei restauratori». «La distanza tra il primo e il secondo su questo criterio», continua il dirigente comunale, «è di soli 3,8 punti, comunque insufficienti a sovvertire il risultato finale». Resta il ricorso al Tar. «Riguarda questioni molto tecniche», dice Cacco, «per le quali attendiamo la sentenza». «Il nostro gruppo», puntualizza Massimo Cherido, «è risultato aggiudicatario grazie a un’offerta di migliore pregio tecnico rispetto a quello capeggiato da Sacaim su quasi tutti i criteri, con una differenza di nove punti su 65». L’Ati Sacaim, continua il rappresentante dell’Ati vincitrice, «risulta solo quarta per punteggio tecnico, e ha raggiunto il secondo posto solo grazie all’importante ribasso effettuato».

Lo scontro dunque, secondo il rappresentante delle ditte Lares-Lithos-Setten, non riguarda la comunicazione. E dunque la pubblicità per l’evento, sicuramente buona vetrina per lo sponsor e il Comune sotto gli occhi del mondo. Ma il lato «tecnico».

Cherido ricorda infine come «le tre ditte vincitrici abbiano eseguito opere di assoluta rilevanza nel campo del restauro conservativo, fra le quali interventi in Basilica di San Marco, Ca’ Rezzonico, la Basilica dei Frari, la Scuola grande della Misericordia, palazzo Ducale. E anche la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio a Palermo, il Monte di Pietà a Padova, i Musei capitolini a Roma». Intanto il restauro del ponte, secondo alcuni il monumento più fotografato del mondo, aspetta la sentenza del Tar. Per il cronoprogramma iniziale, i lavori di ripulitura dovrebbero concludersi tra un anno e mezzo, alla fine del 2016.

Alberto Vitucci

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