Resta con il braccio nel compattatore

Noventa. Il netturbino non perderà l’uso dell’arto grazie al pronto intervento dei compagni

NOVENTA. Stava caricando un bidone nell'autocompattatrice dei rifiuti, ha rischiato di perdere un braccio un netturbino di Noventa che si è visto inghiottire l’arto nel mezzo. È stato davvero un brutto momento ieri mattina per U.N. di 47 anni, mentre stava lavorando per la ditta che ha in gestione il servizio a Noventa.

Un incidente sul lavoro che si è concluso miracolosamente con 35 giorni di prognosi formulati nel reparto del pronto soccorso dell'ospedale di San Donà, dove è stato trasportato d'urgenza in autolettiga.

Il suo braccio è rimasto incastrato nel rullo del compattatore di rifiuti che lo ha come risucchiato e schiacciato. Un dolore tremendo, le urla, l'aiuto dei colleghi che hanno dato l'allarme senza perdere tempo. Doppia la frattura, per radio e ulna, ma i medici sono riusciti a limitare i danni con un intervento urgente e l'ingessatura. Il braccio non è dunque a rischio, e dopo che le ossa si saranno saldate, non dovrebbero esserci gravi conseguenze per il netturbino, che dovrebbe recuperare senza problemi l'attività motoria.

Adesso saranno gli organi competenti, in primis lo Spisal dell'Asl 10, ufficio che segue le pratiche per gli infortuni sul lavoro, ad accertare con precisione la dinamica dell'incidente avvenuto ieri a Noventa.

Gli infortuni sul lavoro purtroppo sono ancora frequenti e anche i sindacati denunciano spesso le condizioni in cui lavorano, almeno in determinati settori, gli operai. Soprattutto nel comparto dell'edilizia, dove è più facile che non vengano rispettare le severissime norme per la prevenzione e dove ancora si verificano molte cadute dall'alto, che sono poi la principale causa di infortunio sul lavoro e addirittura di morte. (g.ca.)

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