“Respect Venice”, ecco la guida per turisti

Il Comune pubblica i consigli per le buone pratiche. Tutti i divieti, indicazioni per gli hotel e proposte di itinerari alternativi
«Scegli Venezia quando è meno affollata». Forse è questo il consiglio più utile – anche se ormai sembra una
mission impossible
– nel dodecalogo dal titolo “Buone pratiche per il visitatore responsabile”. Consigli, indicazioni, a volte vere e proprie informazioni da agenzia turistica come il sito dove trovare i bed and breakfast e gli appartamenti da affittare a settimana che adesso il Comune distribuisce nell’ambito del progetto «Enjoy respect Venezia». Pubblicato nel sito e distribuito in opuscoli per convicere i turisti a «rispettare la città» con testimonial come Elisa e Bebe Vio. Passata la festa del Redentore con le sue sperimentazioni nel controllo dei flussi, del grande Piano turistico inviato all’Unesco fino a qui sono poche le decisioni operative. Mentre la città continua la sua deriva, e i turisti giornalieri aumentano ogni giorno, le misure di contenimento sono ancora allo studio. Tariffe differenziate e varchi controllati a San Marco. Ma di «numero chiuso» politica e addetti ai lavori non vogliono sentir parlare. E per ora le uniche cose «operative» sono i consigli ai turisti e i divieti ai comportamenti non consoni al decoro. Una goccia nel mare delle emergenze che riguardano l’invasione sempre più visibile e la trasformazione della città.


Divieti.
Sono sei i divieti ribaditi, peraltro già contenuti nel Regolamento di polizia urbana e mai rispettati. Riguardano il divieto di sedersi e consumare cibi in area marciana, gettare carte per terra, intralciare la circolazione sostando sui ponti. Proibito anche come noto tuffarsi in canale, circolare a torso nudo, dar da mangiare ai piccioni, girare in biciclletta e bivaccare o sdraiarsi sulle panchine, attaccare lucchetti. Multe da 25 a 500 euro.


Buone pratiche.
12 i «consigli» al visitatore affinché scopra i luoghi meno frequentati, le isole e gli eventi «di tutta la Città metropolitana». Perché assaggi i prodotti locali e visiti le botteghe artigiane, si faccia portare in giro da guide autorizzate, eviti di imbrattare la città. E, punto numero 12 «pianifichi il viaggio e scelga Venezia «quando è meno affollata».


Aree di ristoro e wc
. Soltanto 11 le aree con i bagni pubblici in tutto il centro storico compreso il Tronchetto. Sette le aree di sosta dove è consentito il pic-nic (rio Terà Sant’Andrea, Papadopoli, Parco Savorgnan e Giardini di via Garibaldi, Giardini Napoleonici, Sant’Elena e Marinaressa.


Detourism
. Gli itinerari alternativi consigliati nelle isole e nei luoghi decentrati, consultabil sulla rivista Detourism e sul sito di Venezia Unica


Non solo museo
. È la proposta realizzata dal’Istituzione Musei. Anche qui una sorta di depliant on line su quali luoghi visitare legati ai musei civici (Ca’ Rezzonico, Fortuny, palazzo Mocenigo, Casa Goldoni, Ca’ Pesaro, museo Correr.


Geoportale.
Dovrebbe servire per individuare gli abusivi. Intanto il geoportale con la mappa delle strutture ricettive è nel sito del Comune. Consente, si legge, «di trovare e localizzare sulla mappa alberghi, B&b e appartamenti. Ma anche di contattare l’hotel e verificare l’imposta di soggiorno per i pernottamenti. Notizie utili per un’azienda di soggiorno. Non certo per limitare i flussi turistici, ormai giunti oltre il livello di guardia.


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