«Residenti e negozi intrappolati dai taxi»
«Il Comune vuole una via Poerio pedonale, ma poi lascia sostare anche venti taxi tutti concentrati davanti a palazzo San Lorenzo, con tanto di motore acceso». A protestare sono gli abitanti dell’omonimo stabile (80 appartamenti) che si affaccia su via Poerio, così come i titolari dei negozi, i quali segnalano una situazione non più tollerabile. «Ogni giorno», spiega Maria Cristina Longo, residente e proprietaria di appartamenti e negozi, «dobbiamo fare i conti con i taxi che diventano sempre di più, si ammassano davanti alle vetrine dei negozi, praticamente oscurati, oramai invisibili». Già la situazione è complicata, l’economia è quel che è, si fa fatica a tenere aperto, in più non si ha neppure la visibilità nonostante la posizione centrale.
In via Poerio, hanno chiuso parecchi negozi. «Chi abita qui può avere un solo pass per transitare, con tutti i disagi del caso, perché le persone sono anziane, hanno necessità, i parcheggi non ci sono e per giunta nessuno di noi può transitare in via Brenta Vecchia senza prendere la multa. Senza contare quelle che abbiamo accumulato nel tempo solo per fare un trasloco, spostare mobili, chiamare l’idraulico che non sa dove parcheggiare e dovergli pagare le contravvenzioni. Oltre al danno anche la beffa, perché il Comune ci dice di tenere basso il risaldamento, ci fa usare i mezzi pubblici, e poi però ci lascia i taxi davanti a casa con il motore acceso tutto l’anno: in inverno perché fa freddo, in estate perché fa caldo, e noi che non possiamo neanche uscire di casa o rientrare senza fare lo slalom tra le auto, in zona pedonale».
Domandano gli abitanti: «Che senso ha aver pedonalizzato via Poerio, realizzato passaggi lungo il fiume, abbellito l’area, se si concentrano tutti i taxi qui?». «I taxi», spiegano, «in una città che vuole diventare metropolitana, andrebbero distribuiti, tre in piazza Barche, tre in piazzale Sicilia, tre qui, tre in altre zone». E ancora: «Chi viene a trovarci, dove posteggia? Con questa politica il centro si svuoterà e continuerà a svuotarsi sempre di più, le luci si spegneranno, altro che città piena di vita, qui la gente non viene neanche in affitto perché non sa dove mettere l’auto, rimarrà una via Poerio senza negozi, senza luci, con i taxi davanti alle saracinesche abbassate».
Concludono: «Noi ci sentiamo agli arresti domiciliari e invece paghiamo tasse, spese condominiali e tutto per non poter neanche essere liberi a casa nostra perché una categoria fa il bello e il cattivo tempo». Da qui l’appello al sindaco e alla sua giunta a «usare il buon senso e trovare una soluzione». Della faccenda si interessa l’avvocato Giovanni Belsito.
Marta Artico
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