«Residence lasciato pieno di sporcizia»

ERACLEA. «Hanno lasciato il residence in condizioni vergognose». Non si placano le polemiche dopo che tutto il residence Mimose è stato liberato dagli ultimi cento migranti rimasti dopo i vari...
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - ERACLEA - SITUAZIONE DI DEGRAGO AL COND. MIMOSE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - ERACLEA - SITUAZIONE DI DEGRAGO AL COND. MIMOSE

ERACLEA. «Hanno lasciato il residence in condizioni vergognose». Non si placano le polemiche dopo che tutto il residence Mimose è stato liberato dagli ultimi cento migranti rimasti dopo i vari trasferimenti all’ex caserma di Cona. La promessa è stata mantenuta e il prefetto ha deciso in pochi giorni lo sgombero una volta chiarito che i problemi della cooperativa di gestione non erano risolvibili.

Ma la scia di polemiche non è finita e i proprietari di appartamenti all’interno della struttura hanno subito indagato su cosa fosse rimasto. Materassi, vestiti, rifiuti di ogni genere campeggiano negli appartamenti e le parti comuni. «Dopo mesi finalmente vediamo un barlume di luce», commentano, «ma certo le tracce di questa esperienza sono ancora davanti agli occhi di tutti. Speriamo che tutto sia rimesso a posto e pulito in breve tempo perché al momento le condizioni della struttura sono davvero pietose».

Attaccata più volte dal sindaco, che ha adombrato il coinvolgimento di alcuni “faccendieri” che poi hanno protestato sotto i gazebo del Carroccio, la Lega non retrocede di un passo: «La nostra posizione rimane la stessa dei mesi scorsi nei confronti di questa politica», dice il segretario Giovanni Burato, «che si é dimostrata inadeguata, priva di pianificazione e insensata visto il momento economico che stiamo vivendo mettendo in difficoltà gli stessi fornitori di servizi che non sono stati pagati».

Quello dei fornitori non pagati è un altro aspetto da chiarire, perché in molti starebbero ancora aspettando le somme pattuite per i servizi garantiti, come la ristorazione. «Stop invasione quindi fino a quando non si avrà la certezza», conclude, «dei mezzi per affrontare l’accoglienza». (g.ca.)

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