Renzo Piano: «Lavoreremo su Marghera»

Annuncio dell’archistar ospite della Annunziata su Raitre. Brugnaro entusiasta: grazie, qui vinceremo la nostra sfida
Di Mitia Chiarin

«La periferia è una fabbrica di desideri, di voglia di cambiare le cose, di riscattarsi. Indubbiamente l’energia sta nelle periferie. Si fa l’errore di non vederle ma io non lo faccio perché in periferia ci sono nato e vi ho lavorato spesso, fin dall’esperienza a Dakar». Parola di Renzo Piano, archistar e senatore a vita che ieri pomeriggio, ospite di Lucia Annunziata a “In 1/2 ora”, approfondimento di Raitre, ha svelato il suo prossimo obiettivo: «Per il prossimo anno stiamo pensando dove andare a lavorare. E stiamo pensando di andare a intervenire a Marghera, la terraferma di Venezia», spiega a Lucia Annunziata. Quanto basta per scatenare subito i commenti soddisfatti di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, e di Gianfranco Bettin, presidente della municipalità di Marghera.

«Grazie Renzo Piano», scrive il sindaco su Twitter, «per aver appena dichiarato su Raitre che lavorerà su Marghera. Ottimo! Bentornato di cuore a Venezia», è il messaggio del primo cittadino. E poi aggiunge: «Grandissimo Piano, vengo dalla periferia anch’io e lì dobbiamo vincere le nostre sfide per ricostruire la città».

Anche Gianfranco Bettin distoglie lo sguardo dalla tv per esprimere subito su twitter la sua soddisfazione. «Per il rammendo a Marghera ci mettiamo volentieri ago, filo e tante idee». Bettin cita poi i tanti progetti che necessitano di una ricucitura territoriale e su cui l’intervento di un architetto famoso in tutto il mondo come Renzo Piano potrebbe garantire scosse di vitalità: «dai Moranzani alla Porta sud, il progetto che va dalle Vaschette a Porta Emmer e poi alcuni interventi alla Cita e in via Beccaria. Queste sono le prime aree dove si potrebbe intervenire e dove un intervento di ricucitura sarebbe davvero importante. Ne abbiamo parlato pochi giorni fa con il sindaco Brugnaro, che mi è parso molto interessato», spiega il presidente di Marghera.

E infatti il sindaco ha subito colto con entusiasmo l’annuncio dell’interesse di Renzo Piano: ora si capirà se si tradurrà in un progetto del suo gruppo di giovani architetti, il G124 (dal nome della stanza di Piano al Senato) che lavorano su progetti interamente finanziati dall’archistar con il suo stipendio da senatore a vita.

Soddisfazione per l’annuncio viene espressa anche da Nicola Pellicani, consigliere comunale e segretario della Fondazione initolata al padre, che con Piano aveva avviato un dialogo nei mesi scorsi per pensare interventi su Mestre e Marghera. L’architetto nell’intervista con la Annunziata ha parlato molto delle periferie in cui ha scelto di lavorare. Al Giambellino di Milano, suo ultimo progetto, è stato abbattuto un muro e creato un confronto con i residenti. «La periferia è una fabbrica di idee, è la città del futuro», spiega Piano. «I disastri e i problemi delle periferie non sono inevitabili. Richiedono un lavoro lento di rammendo» nelle città, dove «c’è sempre qualcosa di buono», spiega, citando Calvino. «Non è vero che le periferie sono sempre brutte. Nelle periferie ci sono delle perle nascoste. Bisogna cercarle, lucidale e aiutarle a crescere», continua Piano. E nel 2016 questo lavoro di rammendo, pulitura, ricucitura del territorio potrebbe riguardare Marghera, che guarda a Venezia e che si divide tra zona industriale e quartiere urbano, uno dei pochi esempi in Italia di città giardino. Una sfida, esaltante anche per un architetto di fama mondiale.

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