Renzi torna in laguna conteso da sindaco e Pd

Il premier domani sera sarà a Mestre per il referendum e sabato a Ca’ Farsetti per firmare il patto per Venezia. Menotto: «Risposte su Legge speciale e navi»
Di Alberto Vitucci

Arriva Renzi. E dovrà mettere d’accordo maggioranza e opposizione. Sindaco Brugnaro e Pd - il partito di cui è segretario - che da tempo sollecita un suo intervento per Venezia. I fautori del Sì al referendum, per cui il premier si sta spendendo in queste ore. E anche gli incerti e il fronte del No, che non attraversa soltanto Lega, Cinque Stelle e Forza Italia, ma pure una parte della sinistra e dunque del Pd.

Doppio appuntamento per il presidente del consiglio. Che arriva domani sera a Mestre per una manifestazione a sostegno del Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. Parlerà al teatro Corso alle 20.30. La mattina seguente sarà di buonora a Ca’ Farsetti. Dove come promesso firmerà con il sindaco Luigi Brugnaro il “Patto per Venezia”. Novità importanti e finanziamenti, soprattutto sul fronte del recupero di Marghera e delle bonifiche. Ma anche sulla Legge speciale che sarà rifinanziata dopo anni di stop con 60 milioni di euro. Lo chiede il sindaco, ma lo rivendica anche il Pd. Il capogruppo in consiglio comunale Andrea Ferrazzi cita la proposta di ordine del giorno dell’estate del 2015, primo atto del Consiglio eletto, per costruire un Patto per la città. «Bene ha fatto il sindaco a lavorare in coerenza con il mandato del Consiglio. Su questo e per ogni azione per il bene di Venezia noi ci siamo e ci saremo». Ferrazzi ricorda anche l’impegno di Renzi per le città italiane. Con lo stanziamento di due miliardi e 100 milioni per la riqualificazione delle periferie urbane.

La segretaria comunale del Pd, Maria Teresa Menotto, ricorda le istanze portate al governo guidato dal segretario del Pd sull’unicità e la specialità di Venezia. «Questioni che vanno risolte», dice la Menotto, «e riguardano soprattutto la nuova Legge speciale». Non solo salvaguardia fisica ma anche il rilancio socio economico. Non solo risorse trasferite ma nuovi poteri e funzioni che consentano alla città di ricavare risorse dall’industria turistica, in un’ottica di federalismo fiscale e demaniale». Gli interventi e le infrastrutture, secondo il Pd veneziano, «vanno integrate con politiche a favore della residenza e del lavoro».

La seconda istanza a Renzi riguarda le bonifiche e la messa in sicurezza dell’area di Marghera. «Occorre riconsegnare quel luogo alla sua vocazione di area produttiva, manifatturiera e portuale», dice la Menotto.

Infine il Mose. «Occorrono le risorse per portarlo a compimento e per la sua gestione», continua la segretaria, «non prima di aver risolto le criticità emerse dalle prime prove sul campo». E le grandi navi. Una soluzione alternativa urge per le navi - ma senza scavare nuovi canali - così come l’accessibilità per le merci al porto».

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