Renzi a Venezia, per Zaccariotto «occasione persa»

La presidente della Provincia si dice amareggiata per non aver avuto il tempo di condividere con il premier nessun tema all’ordine del giorno
(S.-D) Il governatore del Veneto Luca Zaia, il premier Matteo Renzi e la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto al termine della conferenza Digital Venice in streaming, all'Arsenale di Venezia, 08 luglio 2014. ANSA/ANDREA MEROLA
(S.-D) Il governatore del Veneto Luca Zaia, il premier Matteo Renzi e la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto al termine della conferenza Digital Venice in streaming, all'Arsenale di Venezia, 08 luglio 2014. ANSA/ANDREA MEROLA

VENEZIA. «Sono amareggiata per non aver il tempo di condividere con Renzi nessun tema all'ordine del giorno per il territorio veneziano, nessuno dei problemi per i quali i nostri cittadini attendono con urgenza una risposta. Non è stata offerta l'occasione a nessuna istituzione locale, e questo è grave». A dirlo la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto che all'Arsenale ha salutato il premier Matteo Renzi nella giornata di apertura di «Digital Venice 2014». «Pur nel rispetto dell'agenda che immagino piena di impegni del primo ministro - rileva -, ritengo che questo sia stata soprattutto un'occasione persa, perchè Renzi, prima di essere il primo ministro, è stato un amministratore locale, presidente della Provincia prima, e sindaco poi. Dunque ritengo possa capire la difficile condizione in cui ci troviamo oggi a Venezia, con un comune commissariato e una Provincia che non può agire perchè costretta ad operare in amministrazione ordinaria e con una gestione provvisoria. Quindi di fatto paralizzata rispetto agli interventi pianificati, alle opere programmate, ai servizi da garantire al territorio, pur con un bilancio sano. Gli avrei parlato dell'avvio della città metropolitana che non può essere il commissariamento di un'intera provincia, pena il collasso dell'intero sistema istituzionale, ma un'opportunità di crescita del territorio. Sarebbe stata l'occasione giusta per far incontrare e dialogare le istituzioni non attraverso le leggi bensì attraverso le persone che rappresentano le istituzioni a livello locale. Credo che il caso Venezia debba essere rappresentato non dai segretari di partito, ma da coloro che tutti i giorni toccano con mano i problemi della città, da chi tutti i giorni ci mette la faccia e si rapporta con la gente».

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