Renzi: «A Venezia per ricordare Valeria»
«Abbiamo scelto di tenere fortemente vivo il ricordo di Valeria Solesin e con François Hollande abbiamo deciso di dedicarle il vertice bilaterale annuale tra Italia e Francia che si svolgerà a Venezia quest’anno l’8 marzo, perché Valeria aveva studiato i temi della donna. L’8 marzo ricorderemo i tragici fatti di Parigi e quella ragazza». Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi ieri all’Assemblea Nazionale del Pd ha ufficializzato l’incontro in laguna con il presidente francese che si terrà a Palazzo Ducale con un ampio contorno di ministri da ambo le parti.
«Ringrazio il presidente del consiglio Matteo Renzi di questo gesto e rivolgo il mio pensiero ai genitori di Giulio Regeni che in questo momento stanno passando il periodo più difficile della loro vita». Così Alberto Solesin, il padre della ricercatrice veneziana uccisa al Bataclan di Parigi, ha commentato le parole del premier. «Per noi il tempo ha consentito di collocare il tutto in uno sfondo più definito», sottolinea, «mentre per i genitori di Giulio le torture che questo ragazzo ha patito da vivo si aggiungono al dolore della sua morte». Ma è un vertice che si annuncia tutt’altro che tranquillo per le contestazioni annunciate dal movimento No Tav a cui si aggiungeranno quelle del Comitato No grandi Navi, in particolare in relazione alla scelta del tracciato alternativo al passaggio dal Bacino di San Marco, con l’ostilità al progetto Tresse Nuovo portato avanti dal sindaco Luigi Brugnaro e dal presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa. Perché al tavolo tra i due premier non si parlerà solo del ricordo della ricercatrice veneziana assassinata nell’eccidio al teatro Bataclan di Parigi dai terroristi dell’Isis, ma anche del progetto dell’Alta Velocità Torino–Lione, che sta molto a cuore ai due governi. «Non possiamo che accogliere la proposta che ci viene dal Val di Susa», si legge in un comunicato diffuso ieri dai comitati Nomose e No Grandi Navi e Ambiente Venezia, «e proporre a tutte le altre realtà del Veneto una giornata di mobilitazione generale, contro il modello di sviluppo caratterizzato dalle grandi opere inutili, dannose ed imposte. A Venezia, città simbolo delle grandi opere - grandi bidoni, della grande retata contro la cricca del Mose che ha rubato e sperperato un miliardo di euro sui cinque che finora è costato il Mose, cercano la vetrina per stipulare altri accordi per la Tav in Val di Susa, opera invisa e osteggiata da trent’anni di lotte delle popolazioni della Valle».
E più avanti: «Nella città dove un’altra grande opera si intende realizzare con lo scavo di un nuovo canale navigabile il Tresse - Nuovo per mantenere le grandi navi da crociera in Marittima senza farle passare per San Marco, quando esistono altri progetti che prevedono un nuovo terminale crocieristico alla Bocca di Porto del Lido, fuori quindi dalla Laguna, salvaguardando i posti di lavoro, la salute degli abitanti e l’ambiente lagunare».
Già convocata per il 29 febbraio in Sala San Leonardo un’assemblea per discutere le forme di mobilitazione per l’8 marzo. Si parlerà, oltre che della Tav Torino-Lione, anche del piano di pace per la Libia e il Mediterraneo, di terrorismo e di solidarietà, di migranti.
Enrico Tantucci
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