Rendite d’oro per le camere d’albergo: Venezia al top per valore e fatturati

Città in vetta per resa delle singole stanze anche se in altre città d’arte i valori complessivi degli hotel sono superiori
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. 25.09.2014.- ALLESTIMENTI NEL GIARDINO DELL'HOTEL LAMAN
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. 25.09.2014.- ALLESTIMENTI NEL GIARDINO DELL'HOTEL LAMAN

Una camera d’albergo a Venezia vale oro, come in nessun’altra città italiana. Non si sta parlando però del prezzo praticato al cliente, ma del suo valore immobiliare, in crescita costante a dispetto anche delle crisi del mercato del mattone. Lo attesta uno studio sul settore ricettivo di Crif-Res (Real Estate service), pubblicato ieri in anteprima dal quotidiano Il Sole 24 Ore.

Incrociando il valore immobiliare medio degli hotel con il numero delle stanze, si ottiene appunto il valore di ognuno di essa. E se Venezia, con i suoi 7 milioni e 300 mila euro di valore immobiliare medio di un hotel, è largamente superata da città come Milano (19,7 milioni), Firenze (17 milioni) o Roma (oltre 11 milioni di euro), le cose cambiano se si considera appunto il valore di una singola stanza.

Qui Venezia batte tutti con 227 mila euro di valore medio di ogni camera d’albergo, contro i 224 mila di Firenze, i 180 mila di Roma, o i 163 mila euro di Milano per stare solo alle prime posizioni. Un dato che si spiega anche con la dimensione relativamente piccola degli alberghi del centro storico - e di questo infatti che si parla, più che della terraferma - e con l’altro valore per delle quotazioni immobiliari, con una crescita che prosegue costanze a un ritmo di almeno il 2 per cento annuo di incremento di valore immobiliare delle stanze alberghiere.

Un fatto che spiega anche l’attenzione che i fondi di investimento immobiliare internazionale stanno dedicando agli alberghi veneziani. Basta pensare, tra gli ultimi casi, all’acquisizione dell’hotel Bauer da parte del fondo statunitense Elliott.

Venezia è comunque in testa - sempre secondo lo studio di Crif-Res - anche per quanto riguarda il fatturato prodotto dalla singola camera che si ottiene moltiplicando il prezzo medio per il tasso di occupazione di essa, che a Venezia è molto alto, superiore all’80 per cento. Venezia è al primo posto con 165 euro, seguita da Roma con 131, Firenze con 106 e Milano con 104 euro.

Nonostante il “diluvio” degli alloggi turistici di cui anche gli albergatori lamentano la concorrenza, l’investimento alberghiero resta evidentemente, almeno a Venezia, molto conveniente anche sotto il profilo puramente immobiliare.

In un quadro nazionale in cui l’Italia presenta il più grande patrimonio ricettivo d’Europa, con circa 33 mila alberghi, molti dei quali a conduzione familiare e di piccole dimensioni e complessivamente circa un milione e centomila camere. Metà degli alberghi sono però ancora a tre stelle e quelli di lusso coprono il 10 per cento della domanda totale. Valori che però a Venezia si impennano verso l’alto e spiegano il primato italiano.—

Enrico Tantucci

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