Renato Boraso si dimette dalla “sua” lista civica

«Dopo un duro, ma sereno confronto ho rassegnato le dimissioni da segretario della lista Boraso Civica, avviando così le procedure del Congresso». L’assessore comunale al Patrimonio, Mobilità e...
GIORNALISTA: Morsego.AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: sede Veritas, Mestre.DESCRIZIONE: incontro pubblico per presentare il progetto di messa in sicurezza dell'incrocio tra via Martiri della Libertà e via Porto di Cavergnago - nella foto: Borato Renato
GIORNALISTA: Morsego.AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: sede Veritas, Mestre.DESCRIZIONE: incontro pubblico per presentare il progetto di messa in sicurezza dell'incrocio tra via Martiri della Libertà e via Porto di Cavergnago - nella foto: Borato Renato

«Dopo un duro, ma sereno confronto ho rassegnato le dimissioni da segretario della lista Boraso Civica, avviando così le procedure del Congresso». L’assessore comunale al Patrimonio, Mobilità e Viabità della giunta Brugnaro, Renato Boraso, si è dimesso. La decisione è arrivata ieri, dopo un approfondimento con i suoi che ha toccato diversi punti all’ordine del giorno, questioni calde e che lo saranno sempre di più nei prossimi mesi.

«Il confronto con la minoranza della lista Boraso Civica sul tema referendum Venezia-Mestre è stato duro», spiega l’assessore, «ma non possiamo accettare ricatti e pertanto le mie dimissioni erano diventate un atto dovuto». Prosegue ancora: «Il Congresso sarà anticipato in tarda primavera, ma avviso la minoranza che mi ricandido per portare avanti gli ideali liberal popolari della lista nata nella primavera del 2015». «Grazie a tutti, non molliamo», conclude il fondatore della civica. «Mi hanno messo in croce», commenta poi il consigliere e assessore, «perché ho firmato per la separazione nel 2014, per questo sono in difficoltà. E dunque è stata presa questa decisione, adesso convocheremo il congresso, non facciamo certo le primarie, ma ci confronteremo e aggiungo già che mi ricandido».

Un tema che scotta, dunque, quello del referendum e dell’autonomia di Mestre e Venezia, che inizia già a far discutere. (m.a.)

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