Remiera Pellestrina a rischio sfratto perché il Comune vuole i soldi
PELLESTRINA. Diecimila euro di arretrati. Più gli interessi. La batosta arriva alla società remiera Pellestrina con una lettera di Ca’ Farsetti, ufficio Patrimonio. Richiesta di pagare il canone più mora e interessi. Il Comune ha bisogno di soldi, le società sportive non fanno eccezione. «Noi non ce la facciamo, molliamo tutto», si dispera il presidente Antonio Gavagnin , «avevamo proposto al Comune di ridiscutere, di applicarci un canone sostenibile. Ma così non va, saremo costretti a chiudere l’attività di scuola per i ragazzi perché non abbiamo entrate. Siamo tutti volontari.». Una funzione sociale di primo livello, quella svolta dalla remiera. Molto più che un’associazione sportiva, cuore antico dell’isola. La voga che in laguna fa fatica a fare proseliti, qui fa presa. In aumento le iscrizioni ai corsi di voga tenuti dai due simboli dell’isola, i «re del remo» Palmiro Fongher, classe 1932, e Sergio Tagliapietra Ciaci (1935), olimpionico del canottaggio, forse il più grande vogatore di tutti i tempi. I due regalano il loro tempo alla formazione dei ragazzi, ovviamente a titolo gratuito.
«Abbiamo tanti volontari che si prestano a fare scuola e a tenere viva la nostra tradizione», dice Gavagnin.
«Non ho parole, perché dovrei dire solo parolacce», si indigna Palmiro, tecnica sopraffina e vittorie da record nelle regate alla veneta, conpagno in gondolino di Ciaci e di Franco Crea. Insieme al fratello Bepi Fongher rappresenta l’orgoglio sportivo e culturale dell’isola. «Come si fa a trattare così una realtà che è punto di riferimento per i giovani di tutto il litorale... Agli annunci di voler sostenere le tradizioni devono far seguito i provvedimenti concreti». Ma il Comune ha inviato i conteggi anche degli anni passati. Il capannone costa, e sono in tanti a reclamarlo in quella posizione strategica fronte canale. Così Ca’ Farsetti ha applicato il regolamento.«La vicesindaco e assessore al Patrimonio Luciana Colle ha inviato la lettere. E spiegato che «non si può fare altrimenti».
La remiera Pellestrina non è l’unica società sportiva in questa situazione. Altre remiere che stentano a far quadrare i bilanci, società sportive minori. La protesta era scoppiata lo scorso anno, quando c’era stato l’annuncio dell’aumento dei costi dei consumi per le palestre, prima ridotti a favore dei volontari. Poi si è trovato un accordo transitorio con il Comune. Ma le nuove convenzioni non sono ancora state firmate. Intanto scoppia la grana della remiera di Pellestrina. Terra dove uno su due va in barca. Che ha dato campioni come Ciaci, i fratelli Fongher, Giuseppe Scarpa «Stela», Giannino Vianello, i Bolo e tanti altri. Tradizione fortissima, soprattutto nelle regate su caorline, le pesanti barche da pesca che i pellestrinotti utilizzano per lavoro. Un vivaio promettente. E campioni che non smettono di insegnare. Ai giovani allievi e agli studenti delle scuole.
«Adesso», dice Gavagnin, «la vasca per gli allenamenti ha qualche problema. Noi siamo disposti a ripararla a spese nostre, come abbiamo sempre fatto. Ma vorremmo sapere le intenzioni del Comune». Un’isola – e un mondo intero, quello del popolo del remo – pronti alla mobilitazione per difendere il suo gioiello. «Li aiuteremo», il commento del Capo di Gabinetto del sindaco Morris Ceron.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia