«Regionali nascosti» Il musicista ostinato e la battaglia dei treni
Trenitalia multata per aver incentivato l’uso delle Frecce Segnalazioni da Mestre fin dal 2014. «Ora sono soddisfatto»
29.07.2010, Milano, Stazione centrale, nella foto la Frecciarossa
«Se sono soddisfatto? Certo, è dalla fine del 2014 che, da solo, mi batto per la trasparenza. E ora anche l’Antitrust ha riconosciuto la bontà di questa battaglia».
Perché se l’Antitrust ha multato con 5 milioni di euro Trenitalia per l’esclusione dai propri sistemi di prenotazione di alcune soluzioni sui treni regionali, «generalmente più economiche», è anche merito di questo timido ma combattivo violoncellista veneziano di 52 anni, Fabio Mozzato, che negli ultimi tre anni ha segnalato a più riprese alla Regione e all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcom) la mancanza dei treni regionali sul sito di Trenitalia e sulle postazioni automatiche che si trovano anche nelle stazione di Santa Lucia e Mestre. La prima segnalazione risale all’autunno del 2014. «Purtroppo cercando gli orari dei treni», scriveva Mozzato, «vengono visualizzati solo o prevalentemente gli orari dei costosissmi treni Le frecce. Infatti, pur entrando nella ricerca selezionando, nella pagina iniziale l’opzione “Tutti i treni” e pure “tutte le soluzioni” non vengono visualizzate le soluzioni di viaggio anche con treni regionali o treni veloci, ben più economici delle Frecce».
Una segnalazione presa in carico dalla segreteria dell’Autorità che poi, sulla base di segnalazioni arrivare anche da associazioni dei consumatori, ha provveduto ad aprire l’istruttoria il cui esito è stato reso noto pochi giorni fa. Quella del 31 ottobre fu solo la prima di una serie di lettere inviate da Mozzato anche alla Regione Veneto, e in particolare all’assessore ai Trasporti, prima Elena Donazzan e poi Elisa De Berti. «La Regione, documentazione alla mano, sapeva che le cose non funzionavano», si chiede Mozzato, «e perché non è intervenuta richiamando Trenitalia, concessionaria dell’appalto sui treni regionali, o quanto meno inviando una segnalazione autorevole, poiché inviata da un’istituzione, all’Autorità competente?». Con l’arrivo dell’assessore De Berti, incalzata da più parti, Trenitalia introduce la dizione “regionali”, anche se da alcune verifiche emerge che, selezionando tutti i treni, molti treni regionali non vengono menzionati. Nel settembre del 2016 Mozzato ottiene anche una lunga risposta - inviata per conoscenza anche alla Regione - firmata dal direttore regionale della Divisione Passeggeri di Trenitalia, Tiziano Baggio. Una lettera nella quale Trenitalia sosteneva tra le alte cose che «le soluzioni di viaggio proposte da Trenitalia attraverso i propri sistemi di vendita, in quanto rivolte alla generalità della clientela, sono volte a garantire le migliori condizioni di viaggio, in termini di percorrenza e tempi di cambio dei servizi in combinazione».
La multa dell’Antitrust è storia recente. «L’omissione di soluzioni di viaggio con treni regionali, all’esito della ricerca in “Tutti i treni”, appare circostanza non episodica bensì del tutto ordinaria», si legge nel dispositivo dell’Autorità per la concorrenza, «laddove, per la stessa tratta e orario, esistano, al contempo, combinazioni Regionale + Freccia». Il caso citato riguarda proprio il Veneto, in particolare la tratta Treviso-Verona, attraverso la stazione di Mestre. «Se molti si dessero da fare», chiude Mozzato con un pizzico di orgoglio, «sarebbe più difficile per aziende comportarsi in questo modo».
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