Regata storica salva: maestri già al lavoro per restaurare i 7 gondolini spezzati dai vandali

VENEZIA. Sono stati segati all’altezza del trasto di prua. Spezzati di forza in due. E abbandonati come cavalli da corsa azzoppati: ma i maestri d'ascia Roberto Dei Rossi, Gianfranco Vianello "Crea" e Dino Tagliapietra sono già al lavoro per restaurare e riportare in acqua i sette gondolini distrutti nel corso del grave raid vandalico di giovedì notte nel cantiere comunale di Malamocco, quando ignoti si sono introdotti nel ricovero delle imbarcazioni comunali utilizzate per la Regata Storica e hanno danneggiato sette gondolini da gara. Episodio che non ha precedenti nella storia della voga e ha provocato durissime reazioni.
L’ira del sindaco. «Non ci fermeranno. Le regole si rispettano, la musica è cambiata», ha scritto il sindaco Luigi Brugnaro sul suo profilo twitter dando per primo la notizia, «siamo già al lavoro per ripararli». Duro il consigliere delegato alla voga Giovanni Giusto: «Un crimine contro la città e le sue tradizioni, il gondolino è qualcosa di sacro, va in acqua una volta l’anno. Spero che gli autori non siano veneziani. Per domenica 4 settembre i gondolini saranno riparati». La macchina si è già messa in moto. E Gianfranco Vianello “Crea”, grande campione del remo e giudice di gara è colui che i gondolini li ha costruiti. «Proviamo a ripararli», dice, «il legname lo ha messo a disposizione la ditta Bagarotto. Altrimenti la Regata si farà con le gondole. È successo già una volta nel 1945: allora vinsero Achille e Italo Crea».
Grazie alle Forze dell'Ordine che sono già all'opera per trovare i responsabili! pic.twitter.com/PtjAj97HHR
— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) August 19, 2016
Atto grave. Sull’episodio, Crea usa parole di fuoco: «Un atto gravissimo contro la tradizione veneziana», dice, «hanno colpito un simbolo. Un gesto stupido e quasi annunciato. Speriamo che da questo rinasca uno spirito sportivo. Tutti devono imparare a rispettare le regole». Riferimenti alle polemiche e ai veleni seguiti alle squalifiche della regata del Redentore. Ma anche alle proteste che si ripetono alla fine di ogni gara. «I regatanti devono capire che le regate sono della città, e che le regole le detta il Comune», continua il grande campione, è ora di girare pagina».

Sul fatto adesso indagano i carabinieri del Lido. Venerdì mattina hanno compiuto un lungo sopralluogo in cantiere alle Terre Perse. Hanno verificato che il vandalo - o probabilmente i vandali, più di uno - sono entrati tagliando con un coltello il telo laterale. Poi hanno segato con precisione chirurgica i gondolini a prua, tutti nello stesso punto. Spezzandoli in due. Per il taglio hanno usato un seghetto elettrico, forse a batteria per non fare troppo rumore. Hanno potuto agire indisturbati per una mezz’ora, dal momento che la zona è poco abitata. Semidistrutti sette gondolini su dieci. Per il solo fatto che alle ultime eliminatorie, martedì scorso, si era scelto di dividere i concorrenti in tre batterie da sette. Tre barche dunque erano rimaste in falegnameria, e questo le ha risparmiate alla furia dei vandali. Resta da capire quale sia stato il motivo di un gesto così estremo da essere oltretutto controproducente per chi lo ha ideato. Uno sfregio alla cultura del remo e della voga che in qualche modo ha ricompattato tutti dopo mesi di polemiche. I carabinieri stanno indagando in ogni direzione e hanno visionato anche i filmati delle telecamere che sono all’esterno del cantiere di Malamocco. Qualche indicazione potrebbe arrivare da lì. In ogni caso sembra piuttosto difficile che i vandali possano essere venuti da lontano. Gente che doveva conoscere il luogo e l’esatta logistica di ricovero delle imbarcazioni.

Gesto senza precedenti. È un segnale di tipo “mafioso”, molto più di un semplice vandalismo, che il mondo delle regate non aveva fin qui mai conosciuto. «Forse è il caso di ripensare», dice amareggiato Franco Crea, «ai comportamenti. Recuperare il senso dello sport e il rispetto delle regole e soprattutto il rispetto per le istituzioni». Regata Storica dunque all’insegna delle polemiche. Con l’incognita della riparazione di sette barche da gara uniche al mondo, spezzate in due e distrutte in una notte.

Il restauro. Già iniziati sabato mattina nei cantieri del Consorzio della cantieristia minore alla Giudecca i lavori di riparazione dei sette gondolini danneggiati e spezzati in due dai vandali giovedì notte. All'opera i tre maestri squerarioli Roberto Dei Rossi, Gianfranco Vianello "Crea" e Dino Tagliapietra, per deciere come riparare i danni. Le barche sono state trasportate ieri da Malamocco, saranno pronte per giovedì 1 settembre, giorno della benedizione dei gondolini, disponibili per la Regata di domenica 4 settembre.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia