Referendum separazione Venezia-Mestre, si voterà a metà ottobre

Fumata bianca da palazzo Ferro Fini dopo l’audizione del comitato promotore in prima commissione regionale
Interpress/Mazzega Venezia, 22.04.2015.- FOTO AEREE Nella foto Venezia e Ponte della Libertà
Interpress/Mazzega Venezia, 22.04.2015.- FOTO AEREE Nella foto Venezia e Ponte della Libertà

VENEZIA. Alle urne a metà ottobre. La comunicazione con la data  ufficiale ancora non c’è. Bisognerà attendere i passaggi burocratici, i pareri e i 90 giorni per il deposito della “meritevolezza”. Ma gli autonomisti sono sicuri: «Si voterà in autunno, nello stesso giorno del referendum sull’autonomia del Veneto».

Fumata bianca mercoledì 7 in Consiglio regionale per il referendum sulla separazione di Venezia e Mestre. Il presidente della commissione Affari istituzionali, Marino Finozzi, ha convocato l’avvocato Marco Sitran, primo firmatario della proposta di legge popolare per la creazione dei due comuni. E Alberto Semenzato, consigliere della Lega che aveva depositato la proposta di legge per la creazione dei tre comuni autonomi di Venezia, Mestre e Marghera.

Due proposte tra cui la commissione e poi il Consiglio regionale dovranno scegliere quella da portare al referendum per avere il voto dei cittadini. Mancano ancora due passaggi. L’ok dell’Ufficio legislativo del Consiglio regionale, dopo i dubbi di illegittimità espressi dagli oppositori. E il via libera definitivo del Consiglio. Che dovrà prima acquisire i pareri del sindaco di Venezia – e sindaco metropolitano – Luigi Brugnaro e della giunta. La maggioranza di palazzo Ferro Fini sembra però non avere dubbi. Favorevoli alla consultazione si sono già detti i leghisti, ma anche i tosiani, il Movimento Cinquestelle. «Anche nel Pd e in Forza Italia vediamo qualche crepa», sorride Sitran, che si è detto molto soddisfatto dall’esito dell’audizione. «Finalmente la politica ha capito», dice, «che ci sono quasi 9 mila cittadini veneziani e mestrini che hanno chiesto di andare al voto e che la volontà popolare non può essere ignorata».

Quanto al merito, chiaro che il comitato promotore per le «Due grandi città» ritiene questo appuntamento decisivo. «Lo faremo capire anche a questo governo centralista», dice. La data più probabile per la consultazione è la metà di ottobre. I veneziani saranno chiamati al voto per l’autonomia della regione e anche per quella amministrativa dei comuni di Venezia e Mestre.

Sarà la quinta volta dal 1979, anno della prima consultazione promossa dagli avvocati Mario d’Elia e Piero Bergamo. Allora, in pieno governo di sinistra (sindaco era il socialista Mario Rigo, vicesindaco Gianni Pellicani del Pci), i “sì” alla separazione subirono una sonora sconfitta, attestandosi al 27,6 per cento. Un veneziano su quattro aveva detto “no” alla divisione. Stesso risultato dieci anni più tardi quando però i “sì” erano saliti al 42,2 per cento. Vinsero i “no” anche nel 1994 (44 per cento di “sì”), mentre nel 2003 il voto fu annullato per mancanza del quorum.

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