Referendum e drappi proibiti, scatta la protesta: «Mi vesto con gli slogan del sì»
VENEZIA. Me lo avete fatto togliere dal balcone? E io me lo metto addosso. E’ questo il sentimento di molti veneziani, che dopo le polemiche seguite ai verbali dei vigili a chi aveva esposto i drappi a finestre, balconi, palazzi privati, hanno scelto di mettersi gli striscioni a mo’ di paltò, usarli come giacche a vento per l’aria, insomma di portarli in giro per Venezia.
Un modo esplicito per far vedere a chi – secondo i movimenti autonomisti – ha abusato del proprio potere entrando in casa delle persone per verbalizzare, che alla "libertà di espressione" non si mette il bavaglio.
Dopo gli striscioni, arriveranno le lenzuola bianche. «Le persone sono inviperite» commenta +Mestre+Venezia che ha lanciato l’iniziativa degli striscioni rossi con la scritta “Domenica 1 dicembre votiamo SI al cambiamento”.
La piattaforma a sostegno dei comitati e dei cittadini che si battono per le prospettive delle due città non si arrende.
«Ci hanno scritto numerosi avvocati, sono tutti disposti a stare dalla nostra parte e a darci una mano nella vertenza, il parere è unanime sul fatto che quanto stanno facendo i vigili e il comune va contro l’interpretazione della legge, è incostituzionale e antidemocratico». Proseguono: «Se qualcuno può far togliere gli striscioni, certo non può fermare gli uomini sandwich o le persone che si “vestono” letteralmente dei drappi, mettendoseli addosso».
Tra i primi a esporre il drappo per il Sì dalle proprie finestre è stata – ricordiamo - Jane da Mosto, protagonista di molte battaglie a difesa di Venezia e promotrice di iniziative per uno sviluppo sostenibile. Sono parecchi i veneziani che continuano a chiedere i drappi, diventati ancora più gettonati una volta scoppiata la polemica.
Anche il critico d’arte legato a Venezia, Vittorio Sgarbi, si è detto a favore di drappi, striscioni e di ogni forma di propaganda per perseguire una propria idea. Tanto più - secondo Sgarbi - quella dell’autonomia, che il critico appoggia in pieno perché, a suo avviso, è la sola arma che consente di preservare il patrimonio artistico della città. Sgarbi è stato contattato dai comitati autonomisti veneziani, e potrebbe presenziare al momento finale di chiusura della campagna referendaria per il “Sì”. Nel frattempo +Mestre+Venezia sta escogitando nuove idee in vista della settimana finale di campagna. Anche per vivacizzare una vigilia che è stata in qualche modo coperta dall’alta marea eccezionale del 12 novembre.
«Vediamo se hanno il coraggio di multarci per davvero» commenta Marco Sitran «noi siamo qui che aspettiamo e nel frattempo prepariamo la controffensiva. Nelle prossime ore verranno esposte ai balconi di Venezia e del Lido delle lenzuola bianche in segno di protesta contro quanto sta avvenendo. Sanzioneranno anche quelle?». —
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