Redentore, due tricolori nel cielo e il silenzio: l’omaggio di Venezia a Nizza

VENEZIA. I due tricolori, francese e italiano, disegnati nel cielo dai fuochi silenziosi. È stato questo l’omaggio di Venezia alla nuova tragedia che ha funestato Nizza, pochi chilometri di là del confine di Ventimiglia. Anche lì la gente si era radunata sul Lungomare per far festa. Aveva appena assistito allo spettacolo dei fuochi d’artificio quando è scattata la follia omicida. Così è scattata la solidarietà. Sospendere la festa sarebbe stato un segno di cedimento alla follia e al terrorismo. E ieri sera, poco prima di mezzanotte, i fuochi si sono interrotti quattro minuti e mezzo dopo il via. I tricolori nel cielo, un minuto di silenzio e un grande applauso hanno preceduto la ripresa dello spettacolo.
Fuochi come sempre bellissimi, allestiti nel pomeriggio dalla ditta Parente di Rovigo, ormai anch’essa una tradizione, nelle banchine dell'Arsenale Nord. Poi scortati da Guardia costiera, Finanza e carabinieri fino a San Marco. Sparati a partire dalle 23.30 da sei pontoni galleggianti collegati via computer, ancorati tra San Marco, San Giorgio e le Zitelle. 25 le postazioni galleggianti, oltre 3000 kg di esplosivi, più di 30mila gli scoppi in totale. Un Redentore di festa, segnato da lutti e tragedie nel mondo. I morti dell’incidente ferroviario in Puglia, la strage di Nizza con oltre 80 morti e 200 feriti, il colpo di Stato a Istanbul, vittime civili insieme ai militari.
Il video del gran finale dei fuochi del Redentore.
Il bilancio del 118: qualche malore e ubriacature. Nottata tutto sommato tranquilla sul fronte dell’emergenza gestita dalla centrale del Suem 118: la rete diffusa dei punti di intervento sanitario ha consentito una copertura immediata dei casi, e rispetto al torrido Redentore dello scorso anno un clima ben più mite ha limitato il disagio e i malori provocati dall’afa. Una quarantina gli interventi complessivi del Suem 118 e della Croce Verde, impegnati con ampio spiegamento di uomini e di mezzi assieme alle forze dell'ordine. Tutti gli operatori dell’emergenza/urgenza sono stati coordinati nei loro interventi dalla Centrale Operativa 118 di Mestre. Si registrano casi di traumatologia medio-bassa e di intossicazione etilica, gestiti in gran parte nei Punti di Primo Intervento di Piazza San Marco e del Lido, potenziati per la serata. Una decina i casi centralizzati al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile. Il lavoro di assistenza e monitoraggio è proseguito durante la notte in particolare nella zona del Lido, con altri interventi di non particolare rilevanza.
La festa religiosa. La nuova peste del Terzo Millennio è rappresentata dal terrorismo. Così idealmente più di 90 mila veneziani e turisti (1.700 le barche in Bacino) si sono uniti ieri sera ai loro fratelli francesi. Nel segno della tradizione. Le immagini della terribile pestilenza che sconvolse Venezia nel 1577 sono ancora ben visibili nelle opere d'arte. Decine di migliaia di morti e alla fine il voto espresso al Cristo Redentore. Il tempio palladiano alla Giudecca, la devozione e la fede che si rinnovano ogni anno la terza domenica di luglio. Processione a piedi, attraverso il ponte su barche che collega la riva di Santo Spirito, alla Zattere, con la Giudecca. 330 metri di passerella inaugurati ieri alle 19 dal sindaco Luigi Brugnaro e dal patriarca Francesco Moraglia. Segno di unione tra la città storica e la sua isola maggiore, ma anche tra la Venezia religiosa e la Venezia civile. E ieri tra l’Italia e la Francia, già unite dal dolore pochi mesi fa per la strage del Bataclan.
La giornata. Giornata splendida, arrivi nel pomeriggio soprattutto via Ferrovia. Molte proteste alla Giudecca per la sospensione delle linee 5.1 e 5.2 e per le novità introdotte nei collegamenti dei vaporetti Actv. «Ci hanno penalizzato», dice un residente, «e senza nemmeno avvisare su Internet o mettere un cartello». Festa cominciata già nel tardo pomeriggio, con centinaia di barche addobbate alla ricerca del posto migliore per godersi i foghi. Tavole e sedie in fondamenta, alle Zattere e alla Giudecca, cibi della tradizione, saor e allegria. Alla fine dello spettacolo, poco dopo la mezzanotte, la sorpresa 2016: la scritta “Venezia” apparsa nel cielo disegnata dai fuochi a colori. Applausi. E forse per una volta la tradizione del «Erano meglio quelli dell'anno scorso» smentita per un attimo.
Festa che continua oggi con le manifestazioni religiose e la messa solenne alle 19 nel tempio del Redentore celebrata dal patriarca Moraglia alla presenza delle autorità cittadine. Nel pomeriggio le regate di giovani e campioni su gondole. Anche qui una novità, il percorso a circuito chiuso, per migliorare la visibilità della gara e ridurre il moto ondoso delle barche al seguito. Traguardo volante con lo sponsor Conad, assente il recordman delle vittorie Giampaolo D'Este, favoritissimi i cugini Rudi e Igor Vignotto.
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