Redditi 2012, tremila lettere di accertamento nel Veneziano

L’Agenzia delle Entrate chiede conto di presunte irregolarità ai contribuenti veneziani, in particolare per spese e ristrutturazioni edilizie. La Cgia: «Ecco cosa fare se si riceve la comunicazione del Fisco»

VENEZIA. Controlli sulle dichiarazioni dei redditi del 2012 da parte dell’Agenzia delle Entrate. Sono circa tremila, i contribuenti veneziani che nelle prossime settimane dovranno avere a che fare con gli uffici del fisco. Si tratta di controlli legati alla giustificazione di spese sostenute (per esempio, scontrini relativi alle spese sanitarie o fatture per ristrutturazioni edilizie). In questi giorni stanno arrivando a casa di tanti veneziani, residenti in tutta la provincia, le prime richieste di esibire la documentazione.

La direzione veneta dell’Agenzia delle Entrate ha diffuso anche un avviso, per ricordare che il termine di 30 giorni per presentare la documentazione richiesta «decorre dalla data di effettivo ricevimento della comunicazione».

Un termine «ordinatorio, legato alla calendarizzazione delle attività degli uffici e, quindi, non ha valore perentorio», spiegano dall’Agenzia che ammette anche un errore materiale visto che alcuni contribuenti hanno ricevuto una comunicazione per il controllo formale del modello Unico 2012 Persone Fisiche che riporta la data del 29 aprile 2013. Questi sono «invitati a non tenere conto di questa data e a considerare invece la data in cui hanno effettivamente ricevuto la comunicazione per calcolare il termine di 30 giorni».

Le comunicazioni, precisa Paolo Zabeo della Cgia di Mestre riguardano «tremila contribuenti residenti nella provincia di Venezia. Comunicazioni che segnaleranno ai destinatari presunte anomalie relative alla dichiarazione dei redditi 2013 (anno di imposta 2012) da sanare per evitare i controlli del fisco. Il primo blocco di comunicazioni è partito in questi giorni; il secondo è previsto dopo la pausa estiva, il terzo e ultimo tra ottobre e novembre.

«In queste comunicazioni», spiega il coordinatore dell’Ufficio studi degli artigiani di Mestre, «l’Agenzia precisa che dall’incrocio dei dati in possesso dall’Anagrafe tributaria sono risultate delle somme che non sono state correttamente indicate nella dichiarazione dei redditi 2013. Le lettere arrivano ai cittadini per posta ordinaria o, solo per i titolari di partita Iva, agli indirizzi di posta elettronica certificata».

Quindi i piccoli imprenditori devono controllare la Pec. Se si riceve la comunicazione ci sono due possibilità. Se si ritiene di aver dichiarato il giusto e che l’irregolarità non sussista, ci si deve mettere in contatto con gli uffici dell’Agenzia delle Entrate in modo da evitare che l’anomalia si trasformi in un vero e proprio accertamento. Se invece, continua il segretario della Cgia, Renato Mason, l’irregolarità esiste si «potrà regolarizzare la posizione», contando su sanzioni ridotte a patto «che si presenti una dichiarazione integrativa che corregga gli errori. Ciò comporterà il versamento delle maggiori imposte, delle sanzioni in misura ridotta e degli interessi». La Cgia mette a disposizione i propri uffici (tel. 041-23.86.620) anche nei mesi di luglio e di agosto.

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