Recupero dell’ex Umberto I, mini alloggi per giovani coppie

Il progetto dell’Immobiliare Veneziana riguarda il padiglione Cecchini e attende il via libera del nuovo sindaco. Oggi il Comune cede le quote e la società partecipata diventa la principale azionista del Vega

MESTRE. L’idea, già esposta al Comune e a quanto pare apprezzata dai commissari, è quella di ricavare nel padiglione Cecchini, uno degli edifici passati dalla Dng (la società proprietaria dell’area dell’ex ospedale) al Comune assieme al De Zottis e al Pozzan, 24 mini appartamenti per giovani coppie. Una idea dell’Ive (Immobiliare Veneziana), partecipata del Comune che «potrebbe dare un bel contributo a riportare i giovani in centro a Mestre, puntando su mini alloggi da affittare a canoni agevolati, con un progetto di social housing», rivela l’amministratore unico della società, l’architetto Silvio Milanese.

Una notizia attesa anche dai residenti del centro di Mestre, stanchi di convivere con il “buco nero” dell’ex ospedale dove le torri Dng non si sa ancora se partiranno o meno. Ora per realizzare nuove case al Cecchini si deve attendere l’ok del nuovo sindaco. Il progetto è tra le nuove priorità dell’Ive, polo immobiliare del Comune che oggi ha un appuntamento importante dal notaio: il Comune infatti cede le quote di sua proprietà del Vega alla Immobiliare, che già deteneva un 21 per cento, e che con questa manovra passa ad avere il 54% delle azioni della società del Parco scientifico e tecnologico. Quindi, da oggi Ive è il socio di maggioranza di Vega, che è in concordato, ma sta pensando al futuro con un progetto di collaborazione con Ca’ Foscari e Camera di commercio per sviluppare il polo di via Torino, le start up e il progetto “In Cube”. Ive diventerà il “megafono” della nuova amministrazione.

La società ha chiuso il bilancio 2014 con un attivo di 7 milioni e 900 mila euro. Cinque milioni sono serviti alla gestione commissariale di Zappalorto per chiudere il bilancio comunale 2015. Ex assessori come Alfiero Farinea hanno lavorato da amministratori collaborando con la società che ha pochi dipendenti (un direttore, tre segretarie part-time, un architetto e un geometra). «Costiamo 250 mila euro anno senza gravare sui conti comunali per un euro perché ci autofinanziamo», spiega Milanese. «E l’ultimo cda ha avuto presenze tecniche di alta qualità che hanno dato una grossa spinta per affrontare le difficoltà della crisi. I 10 mila euro previsti per il risultato come amministratore, se arriveranno, saranno divisi con lo staff».

Ive detiene pure le quote della Marghera Eco Industries Srl (la Mei), società di Comune e Regione che si occuperà delle aree Eni-Syndial per la bonifica e l’insediamento di nuove aziende green a Porto Marghera. Altri progetti sono i 60 appartamenti del social housing in costruzione in via Mattuglie alla Gazzera; la acquisizione da Ater del terreno di via Bissolati dove realizzare nuovi alloggi, con piazza e parco. E poi il progetto Porta Sud a Marghera, quello che deve dare nuova vita all’area delle Vaschette. Per trasferire le ditte di San Giuliano si attende una sentenza del Consiglio di stato sull’area Gorinati. E sono state vendute due aree, una a San Giuliano (solo terreno); l’altra a Zelarino, vicino all’ospedale dell’Angelo, dove i terreni serviranno a costruire una Rsa per circa 140 posti letto.

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