Recuperati i quadri rubati dalla governante "distinta"

La irreprensibile governante con le referenze false era riuscita a farsi assumere nel palazzo di una famiglia veneziana. Fotografava e i quadri che una banda falsificava e lei sostituiva. I carabinieri sono riusciti a far rientrare a Venezia le opere
La "Adorazione dei pastori" e "Anania guarisce dalla cecità"
La "Adorazione dei pastori" e "Anania guarisce dalla cecità"
VENEZIA. I carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia (Tpc) e dell’Arma territoriale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Venezia, a seguito di complesse e prolungate attività di indagine, hanno individuato e sequestrato, in Germania, due dipinti, olio su tela, raffiguranti “Adorazione dei pastori” e “Anania guarisce la cecità”, del valore di oltre € 100.000,00, rispettivamente attribuito a Lazzaro Baldi (Pistoia 1623-1703), allievo di Pietro da Cortona e a Niccolò Berrettoni (Macerata 1637 - Roma1682), allievo di Carlo Maratta, denunciando, altresì, una persona per ricettazione.
 
Il ritrovamento trae origine da un controllo, nel 2016, sul catalogo di una nota casa d’aste di Monaco di Baviera, dove erano posti in vendita i due beni. La successiva comparazione delle immagini, con quelle contenute all’interno della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal comando carabinieri tutela patrimonio culturale, ha permesso di stabilire la corrispondenza dei dipinti, con quelli rubati in danno di una famiglia nobiliare veneziana. 
 
Il furto era stato commesso da un’organizzazione criminale, dedita al trafugamento di opere d’arte, già smascherata nel 2011, a seguito di indagini condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia carabinieri di Mestre con l’ausilio del nucleo Tpc di Venezia. 
 
La banda iperspecializzata riusciva a infiltrare una donna italiana, dall’aspetto e le referenze (false) irreprensibili, come colf o governante nelle case della nobiltà veneziana. La “distinta signora”, in realtà, fotografava i quadri da vicino. La banda a questo punto otteneva dei falsi fotografici con una mano di vernice data da esperti che riuscivano a dare la sensazione perfetta dell’opera dipinta in epoca antica.
 
In particolare, le investigazioni dell’epoca avevano permesso di scoprire che cinque persone (2 stranieri e 3 italiani), in tempi e circostanze antecedenti alla data della denuncia, formalizzata nel novembre 2011, approfittando dell’assenza dei proprietari, avevano asportato vari dipinti, sostituendo gli originali con delle copie abilmente contraffatte, mediante la riproduzione fotografica su “tela”. 
 
Le “false opere”, montate su telai e ricollocate nelle proprie cornici originali, venivano anche ritoccate e anticate con colori, in modo da far percepire al tatto, la sensazione della materia pittorica.
 
A seguito della recente scoperta sul mercato antiquario internazionale delle due opere pittoriche rubate ed esportate illecitamente dal territorio dello Stato Italiano, la Procura della Repubblica di Venezia inoltrava una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale all’autorità giudiziaria tedesca che, dopo aver acquisito le fonti di prova raccolte dai Carabinieri del TPC di Venezia, ne disponeva la restituzione al legittimo proprietario.
 

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