Reckitt, cassa integrazione finita
MIRA. Nuovo direttore dello stabilimento della Reckitt Benckiser a Mira e rientro a gennaio di tutti i lavoratori che erano ancora in cassa integrazione. Questa l’intesa raggiunta ieri sera fra i sindacati e la direzione della multinazionale, ora rappresentata a Mira dal direttore Matteo Mori. Un accordo che vedrà la firma nei prossimi giorni, ma che però fissa già dei punti fermi nel comparto della produzione L’azienda ha spiegato che da gennaio», dice Riccardo Colletti segretario della Filtcem Cgil, «saranno al lavoro tutti e 217 i dipendenti rimasti in organico alla multinazionale del detersivo. La ventina di persone, ancora si trovavano in cassa integrazione dopo gli ultimi licenziamenti incentivati, (46 che si sommano ai 32 degli anni precedenti) rientreranno al lavoro a pieno ritmo. Finalmente, con 78 esuberi portati a compimento, l’azienda ha annunciato che gli obiettivi, che si era prefissata con i piani di riorganizzazione, sono stati centrati. Ora si aspetta un potenziamento delle produzioni da tempo promessa dal gruppo».
Ma i problemi arrivano anche per la decisione dell’azienda di un ulteriore taglio di 12 persone al centro ricerche internazionale del gruppo. Anche su questo tema i numeri degli esuberi potrebbero essere leggermente inferiori. «Si sta andando verso una soluzion», afferma Colletti, «che punta ad otto esuberi . Il centro ricerche a livello aziendale è stato accorpato alla struttura produttiva e questo ci permette di trattare la questione globalmente dal punto di vista del piano industriale e delle strategie aziendali. L’accordo, a questo punto, sarà firmato nei prossimi giorni quando anche la questione del centro ricerche sarà definita. Ci aspettiamo, con la fabbrica a pieno ritmo a gennaio 2014, anche l’arrivo delle nuove produzioni per sostituire quelle abbandonate delle polveri» . (a.ab.)
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