Reati, Venezia è prima nel Nordest

Classifica del “Sole 24 ore” del 2015. Sesta in Italia per i borseggi. I crimini totali sono 4.956 crimini, diminuiti dell’8,6 %
Di Carlo Mion
INTERPRESS/GF.TAGLIPIETRA. 08.02.2015.- CARNEVALE DIVENEZIA. FORZE DELL'ORDINE
INTERPRESS/GF.TAGLIPIETRA. 08.02.2015.- CARNEVALE DIVENEZIA. FORZE DELL'ORDINE

Classifica del “Sole 24 ore” sui reati commessi in Italia lo scorso anno. La provincia di Venezia, rimane la prima in senso negativo tra quelle del Nordest per reati commessi ogni centomila abitanti e si piazza al 16° posto a livello nazionale con 4956 reati. Ma rispetto all’anno precedente ha registrato un calo significativo dell’8,6 per cento. Nel 2015 complessivamente nella nostra provincia sono stati commessi 42.406 reati. La provincia veneta più vicina alla nostra, per reati, è Padova che troviamo in questa classifica al 34esimo posto con 4225 reati ogni centomila abitanti e un totale di 39.584 reati.

Naturalmente i reati rimangono indicatori importanti per stabilire la qualità della vita. Si registrano in quasi tutti i tipi un calo evidente. Le estorsioni due anni fa furono 8,7 ogni centomila abitanti, lo scorso anno sono scese a 7.8 ogni centomila abitanti. Questo fa scendere Venezia al 19esimo posto nella classifica di questo reato, nel 2014 eravamo 18esimi. Sul fronte frodi e truffe si è registrato un aumento passando da 189,5 ogni centomila abitanti a 209,9. I furti in casa sono stati 464,17, mentre due anni fa erano 585,30 (98esimo posto), i borseggi che sono stati 681 ci collocano al sesto posto nella classifica negativa di questo particolare reato. Come immaginabile ai primi posti ci sono le città d’arte.

Nella classifica pubblicata da “Il Sole 24 Ore” e ottenuta elaborando i dati forniti dal Ministero dell’Interno sono inseriti anche altri reati. Tra questi si segnalano gli scippi (16,4), i furti di auto (34,1), i furti in negozio (238,8), e gli episodi di riciclaggio (1,9). Sempre reati riferiti ogni 100mila abitanti.

«Dovremo lavorare non solo perché la gente sia più sicura, ma anche perché si senta più sicura». Lo ha sottolineato il capo della Polizia, Franco Gabrielli, a margine di un incontro, in svolgimento a Bardolino, su “Prevenzione e rispetto delle regole”. «Credo», ha spiegato Gabrielli, «che oggi vi siano molti fattori che rendono la percezione di sicurezza sempre meno apprezzabile in positivo anche se i reati nel complesso sono in calo. È indubbio, ad esempio, che il non calo significativo dei reati predatori incida, l’omicidio o la rapina interessano il giusto ma sono reati lontani dalla propria percezione mentre un furto in appartamento, o il furto dell’auto, hanno una capacità di contaminazione impressionante».

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