Reati denunciati, la città è al 15esimo posto. Aumento del 5%, impennata per la droga

Le segnalazioni per spaccio registrano un più 23%. D’Este: «Ma quest’anno è in corso l’inversione di tendenza»

VENEZIA. Furti, omicidi e rapine. Venezia è ai primi posti per il livello di criminalità stando ai dati dell’Osservatorio realizzato dal Sole 24 Ore. A partire dai dati del 2017 del Ministero dell’Interno, il quotidiano economico ha stillato una classifica sulla sicurezza di 106 città italiane, suddividendola per denunce, furti, omicidi e altri delitti come l’estorsione. Tra il primo posto occupato da Milano e l’ultimo da Oristano, al quindicesimo per denunce c’è Venezia, in crescita del 5% rispetto all’anno prima, con 40.4737 segnalazioni, in pratica 4737 ogni 100 mila abitanti.

Per l’assessore alla Sicurezza Giorgio D’Este i numeri raccontano una realtà del passato: «Già nel 2018 la situazione è cambiata e i numeri sono in calo», ha detto dopo aver visionato l’indagine che mette Venezia al 23° posto per la droga, con 672 denunce e in crescita del 23%. «Per esempio si è scritto che Mestre è la capitale della droga, ma i dati non tengono conto del lavoro svolto sul territorio quest’anno. Certo, bisogna ancora lavorare per sradicare completamente il fenomeno, ma siamo soddisfatti di quanto stiamo facendo».

Venezia è nei primi venti posti anche per furti. Per i furti generici il capoluogo è all’ottavo posto con 24.881 denunce, 2915 ogni centomila abitanti. Al quarto posto, dopo Rimini, Bologna e Milano, c’è Venezia per i furti effettuati con destrezza, quelli che richiedono particolare abilità del ladro al punto che la vittima non se ne accorge (per intenderci, il borseggio o il furto di merce veloce dagli scaffali). Di questa tipologia nel 2017 sono pervenute 6719 denunce, circa 800 ogni 100 mila abitanti. Non siamo da meno per i furti negli esercizi commerciali che posizionano la città al decimo posto con 2003 denunce, 28 mila ogni 100 mila abitanti. In questo caso si registra un trend in calo del 4%. Anche i furti in abitazioni sono in calo del 2%, tuttavia nella classifica Venezia è al ventunesimo posto con 3664 denunce, 429 ogni 100 mila abitanti. Non è da tralasciare il dato sulla violenza sessuale che registra 30 denunce nel 2017, quasi tre al mese, con una crescita del 32% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda le rapine, la provincia lagunare si piazza al 33° posto con 308 denunce, 36 ogni 100 mila abitanti. Per quanto riguarda omicidi (59° posto con 17 casi nel 2017), tentati o volontari, Venezia è poco più giù della metà. Anche sul versante dell’associazione per delinquere, quella di stampo mafioso e riciclaggio non ci sono dati allarmanti. In generale i furti sono il problema principale che contraddistinguono la città rispetto alle altre: «Contiamo di poter lavorare ancora meglio quando verrà applicato il decreto sicurezza di Salvini, in commissione in questi giorni» ha aggiunto D’Este «Non è possibile infatti che davanti a chi è qui irregolare, con pagine piene di reati e già segnalato non si possa fare nulla». —


 

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