Razzini: «Investiamo 15 milioni all’anno»

Tubature vecchie, parla il direttore generale di Veritas: le condotte reggono e le manutenzioni si fanno. Ma servono soldi
Di Mitia Chiarin ; di Mitia Chiarin
GIORNALISTA: Scattolin AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: viale San Marco, Mestre DESCRIZIONE: lavori per aggiustare il tubo dell'acqua esploso ieri notte
GIORNALISTA: Scattolin AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: viale San Marco, Mestre DESCRIZIONE: lavori per aggiustare il tubo dell'acqua esploso ieri notte

«Nessuna città ha un acquedotto con tubazioni completamente nuove. Veritas investe dai 10 ai 15 milioni di euro l’anno per la manutenzione della rete dell’acquedotto. Lo facciamo da anni: interveniamo per sostituire parti vecchie e fare manutenzione e poi ci sono gli interventi d’emergenza. Certo qualche soldo in più sarebbe meglio averlo ma a Venezia abbiamo la tariffa idrica più bassa d’Italia che è un vanto della città». Andrea Razzini, direttore generale di Veritas getta acqua sul fuoco delle preoccupazioni generali dopo l’incidente di viale San Marco, con la tubatura esplosa sotto la pista ciclabile verso il parco di San Giuliano, una condotta da sessanta centimetri di diametro degli anni Sessanta.

La rottura ha provocato la perdita di 2 milioni di litri di acqua e dieci tecnici dell’azienda hanno lavorato tutta la notte per riparare 5 metri di tubazione rotta. E ha generato più di un timore sulla tenuta dell’acquedotto cittadino.

«Ci sono tubazioni anche molto più vecchie di quella di viale San Marco, alcune arrivano a 130 anni», spiega Razzini, «le reti degli acquedotti sono strutture complesse e un buon acquedotto è quello che viene sempre più “magliato” da una rete di condotte con l’effetto di una maglia. Così si può intervenire velocemente in caso di problema», spiega il direttore generale che conferma di aver inviato al sindaco Brugnaro un rapporto dettagliato sull’incidente di mercoledì sera ma anche di non aver segnalato alcuna criticità particolare al primo cittadino del sistema idrico cittadino. Se si vuole investire di più nella manutenzione dell’acquedotto (e pure della rete fognaria, di cui sono note le fragilità dall’alluvione del 2007) servirebbe un aumento della tariffa del consumo idrico a carico di cittadini ed aziende. «L’aumento c’è già stato, è stato deliberato dopo che avevamo sollecitato la necessità di un intervento in questo senso. Ma nella sostanza non modifica la portata dell’investimento che rimane, a seconda degli anni, tra i 10 e i 15 milioni di euro», spiega il dg di Veritas. Perché?

«I consumi dell’acqua sono in progressivo calo, vuoi per il prolungamento delle aspettative di vita, vuoi per le politiche di risparmio, vuoi per la lotta agli sprechi delle aziende. E l’aumento della bolletta non può mai superare il 6 per cento e questo significa parlare di massimo 7 euro di aumento l’anno. Questi sono i numeri reali», dice il dg. La bolletta dell’acqua, che paghiamo a Veritas per il 2016 si basa su tariffe provvisorie, in vigore fino all’approvazione di quelle definitive da parte del Consiglio di Bacino Laguna di Venezia e dell'AEEGSI (Autorità Nazionale per l’Energia Elettrica, Gas e Servizi Idrici). Il pronunciamento è atteso tra aprile e maggio prossimi.

Il consiglio di bacino è l’ente dove sono rappresentati i 25 Comuni i cui acquedotti sono gestiti da Veritas (per Venezia c’è l’assessore Michele Zuin). L’ente sta lavorando in questi mesi al nuovo piano quadriennale d’ambito che conterrà le opere prioritarie di potenziamento da realizzare dal prossimo anno. «Nel piano 2016-2018 sono previsti interventi di manutenzione e revisione importanti come quello della linea sublagunare da San Giuliano a Venezia o della vasca del Tronchetto», spiega il direttore del consiglio di bacino, Nicola Nardin. «Le tariffe basse hanno sempre comportato scarsi investimenti», ammette il direttore e «superare un gap decennale non è semplice ma si sta lavorando in vista dei nuovi piani perché è evidente la necessità di nuovi investimenti», precisa. A sollecitarlo sono proprio i territori: «Gran parte delle tubazioni della città sono vecchie e in cemento-amianto. Sarebbe utile un nuovo piano di interventi, dotando Veritas di nuove risorse», spiega Vincenzo Conte, presidente della Municipalità di Mestre. «Serve strutturare un piano che ogni anno preveda una quota di rinnovamento delle condotte della rete, oltre agli interventi d’emergenza».

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