Razzie nel Triveneto Condannati madre e figlio
SPINEA. Erano stati ribattezzati gli “stakanovisti dei furti”, una ventina in due notti, in abitazioni, ville e negozi del Triveneto, migliaia di euro il bottino. Studiavano gli obiettivi, con mappe alla mano e appostamenti di giorni in mezzo ai boschi e dentro le tende - e i comportamenti di residenti e commercianti, per conoscerne le abitudini. Per compiacersi, poi, raccoglievano una rassegna stampa dove si parlava di loro. Una vera e propria attività imprenditoriale illecita, cui misero fine, a marzo 2013, i carabinieri di Aviano, mettendo assieme sei faldoni di prove. Quattro arresti, all’epoca, e ieri, davanti al giudice monocratico del tribunale di Pordenone Rodolfo Piccin, due condanne con rito abbreviato, un patteggiamento e un’assoluzione.
Mihail Cheptene, 23 anni, di Spinea, è stato condannato a quattro anni, otto mesi e 600 euro di multa con la misura di sicurezza dell’espulsione a pena espiata, nonché assolto per alcuni episodi marginali. Era considerato il “braccio destro” del coetano Marcel Cotet, domiciliato a Mestre, cinque alias, condannato a quattro anni di reclusione e 400 euro di multa, stessa misura di prevenzione e revoca di una precedente condizionale. Su di lui, peraltro, pende un mandato di cattura emesso dalla Svizzera, che sarà soddisfatto a breve. Entrambi hanno ammesso parte dei colpi.
Nina Cheptene, 53 anni, di Spinea, madre di Mihail, ha patteggiato un anno e tre mesi, 500 euro di multa e condizionale; era accusata di ricettazione di un diamante del valore di 20 mila euro, sequestrato in una gioielleria di Mestre dove l’aveva portato, secondo l’accusa, per rivenderlo. Assolta, invece, Michaela Stoica, 26 anni, domiciliata a Mestre, compagna di Cotet, pure lei moldava, in possesso del pc con file che avevano immortalato le “imprese” illecite.
Il giudice ha rigettato la richiesta di sequestro conservativo di una villetta di via Mazzini, a Spinea, di proprietà di Mihail Cheptene e disposto il risarcimento del danno alla parte offesa, l’imprenditore proprietario del diamante, da definirsi in sede civile, con una provvisionale di 20 mila euro.
Quattordici capi di imputazione, furti contestati, a vario titolo, tra Aviano e Caneva di una Fiat Bravo, biciclette, vestiti, scarpe e trolley; una Renault Scenic, abbigliamento delle squadre di calcio Ac Eagles di Pedemontana del Grappa e Bassano calcio, di un aspirapolvere e di capi per moticiclisti a Castelcucco; una Fiat Grande Punto e una giacca da motociclista, liquori e bibite, cellulari, una motosega e un forgone Fiat Scudo alla Vidotto srl e nell’abitazione del titolare a Ponte di Piave. (e.l.)
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