Razzia di rame all’Enel senza corrente per ore
MARGHERA. Ancora furti di rame e ancora aziende che vengono danneggiate dai predoni dell’oro rosso. L’assalto ad una cabina dell’Enel è avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì. Portati via cavi ancora in tensione, i ladri hanno rischiato di rimanere fulminati. I tecnici sono stati impegnati tutta ieri per ripristinare il servizio di alimentazione delle varie aziende rimaste senza energia.
I ladri hanno strappato da una cabina di derivazione quattro cavi per una lunghezza complessiva di oltre venti metri, cavi che erano in tensione al momento in cui sono stati staccati e quindi i ladri hanno rischiato di rimanere fulminati. Se sono riusciti a staccarli vuol dire che hanno esperienza in questo campo. La cabina danneggiata si trova in via delle Macchine. Una decina le attività rimaste senza energia elettrica tra via delle Macchine e via della Meccanica. Tra queste la Caron, la Migen Spa, l’impianto Veritas di Fusina e un cantiere edile. Parecchi gli operai e gli impiegati che ieri mattina sono stati mandati a casa perché era impossibile far funzionare impianti e uffici. Poi l’Enel ha piazzato diversi gruppi elettrogeni utilizzati fino al termine del ripristino della linea normale.
Il fenomeno ha assunto dimensioni preoccupanti, tanto da spingere il dipartimento della Pubblica Sicurezza a costituire, in questi giorni, l’Osservatorio nazionale furti di rame. Il fenomeno dei furti di rame colpisce società operanti nel settore dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni, nonché aziende elettrotecniche ed elettroniche attive nella produzione e nell'utilizzazione di beni prodotti con l’impiego di rame.
Questi furti, oltre a provocare l’interruzione di pubblici servizi essenziali con ripercussioni di natura economica e sociale di particolare rilievo, possono avere conseguenze per quanto riguarda la sicurezza e l'ordine pubblico.
Per monitorare il fenomeno e mantenere alto il livello di attenzione delle istituzioni preposte alla tutela dei beni e della sicurezza del cittadino, è stato creato l’Osservatorio nazionale sui furti di rame. Istituito presso il dipartimento della Pubblica sicurezza, direzione centrale della Polizia criminale, l'Osservatorio agisce secondo il principio della cosiddetta “sicurezza partecipata”, intesa come insieme delle iniziative con cui tutti i soggetti pubblici e privati, che hanno possibilità d'intervento a fianco delle Forze di polizia, contribuiscono a produrre il “bene sicurezza”.
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