Rave party satanico, chiuso il Marakella
CONA. Erano arrivati anche col camper. La pubblicità del Danger party al Marakella Disco Bar, infuriava su Facebook da almeno due settimane e molti ragazzi, da tutto il nord Italia, si erano diretti alla volta di Cantarana per partecipare a questa festa. Ma i carabinieri, che quella pubblicità l’avevano vista, sono arrivati prima di loro. O meglio, prima che la grande massa di giovani entrasse nella discoteca abusiva, priva di qualsiasi misura di sicurezza e hanno messo tutto sotto sequestro.
Il locale si trova in via Valletta, nella zona industriale di Cantarana. L’anno scorso, proprio in questo periodo (allora si chiamava Boom Boom Miami) era salito agli onori delle cronache perché un 19enne bellunese che aveva partecipato a una delle feste in programma, completamente ubriaco, si era addormentato, nella notte gelida di dicembre, senza neppure un giubbotto addosso, in un’area di cantiere, lì vicino. Gli amici lo avevano perso di vista e per trovarlo sono dovuti intervenire carabinieri e pompieri. Da quel momento, ovviamente, il locale è stato un sorvegliato speciale. Nel frattempo ha cambiato nome e gestione ma lo “stile” è rimasto il medesimo. La festa dell’altra notte si sarebbe dovuta svolgere in un magazzino al piano superiore rispetto al bar, tra le 23 e le 11 del mattino seguente. L’arredo, predisposto per gli avventori, era a metà tra il “satanista” (una croce rovesciata campeggiava su una parete) e l’esoterico (triangoli massonici qua e là). I carabinieri della stazione di Cavarzere, giunti sul posto, verso le 23,45, insieme ai colleghi del nucleo Ispettorato del lavoro, hanno trovato, però, anche una situazione di assoluta mancanza di sicurezza: nel locale destinato al ballo, veniva disattesa la normativa su uscite di sicurezza, estintori, vie di fuga e, di conseguenza, mancava l’agibilità per tenere un pubblico spettacolo e mancava perfino l’autorizzazione alla somministrazione di bevande e alimenti. Sulla situazione del bar vero e proprio, al piano di sotto, sono ancora in corso gli accertamenti ma, di sicuro, tutto il personale presente (sette tra ragazzi e ragazze) è risultato in nero, e ciò ha comportato una sanzione di 25mila euro per il gestore padovano del locale. La Siae, invece, era stata regolarmente pagata, ma per una partecipazione prevista di un centinaio di persone quando, in realtà, i presenti erano più di 150 e se ne attendevano, in base alle prevendite effettuate, almeno altrettanti. I militari, quindi, anche per evitare situazioni di pericolo, hanno sbarrato l’accesso al locale e lo hanno posto sotto sequestro. E anche il deflusso delle macchine, già arrivate o in arrivo, ha dovuto essere seguito con particolare cura, a causa delle fitta nebbia presente in zona.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia