Rave party illegale. «Causa agli organizzatori»

Campolongo. Vertice tra sindaco, prefetto e questore dopo il caos del weekend. Campalto pronto a chiedere i danni ai promotori dell’evento con mille ragazzi

CAMPOLONGO. «Chi ha provocato danni di immagine e materiali nel comune di Campolongo organizzando il rave party illegale, dovrà risarcire tutto. Intendo perseguire gli organizzatori come ente locale, chiedendo un cospicuo risarcimento». A dirlo è il sindaco Alessandro Campalto che ieri ha fatto il punto di quello che è capitato fra sabato e domenica assieme al questore di Venezia e al prefetto. Sabato è stato organizzato un rave party illegale in località Bosco di Sacco, sugli argini del Brenta, a cui hanno partecipato oltre mille persone, giovani e giovanissimi. Il rave party, partito nel pomeriggio, in serata è degenerato e diversi ragazzi hanno perso la testa.

Alcuni hanno cominciato a correre nudi per i campi, uno si è presentato addirittura in una pizzeria di Vigonovo senza nulla addosso, in evidente stato di agitazione. È stato ricoverato in ospedale per accertamenti. Aveva partecipato al rave party e quelle erano le conseguenze dello sballo. Altri giovani sono stati trovati a vagare per Campolongo e Liettoli completamente ubriachi, arrivando a dormire sul sagrato della chiesa. Altri ancora sono entrati nelle abitazioni private aprendosi varchi nelle recinzioni e lasciando danni sulle auto in sosta.

I giovani sono arrivati a Campolongo da tutto il nord Italia. Molte delle auto parcheggiate infatti erano provenienti addirittura delle province di Torino e Milano. Il tamtam è stato garantito da Facebook.

In mille al rave party, droga e denunce

«Il questore», spiega Campalto, «mi ha assicurato che della vicenda si sta occupando la polizia postale che riuscirà a rintracciare i responsabili che hanno organizzato l’evento lanciandolo sul web. Con lo stesso questore abbiamo poi concordato, nel caso si verificassero altri casi del genere, un iter da seguire per attivare in pochissimo tempo il personale necessario a far sgomberare l’assembramento».

«Ho convocato la giunta comunale a mezzanotte di sabato», prosegue Campalto, «Era mio dovere evitare che qualcuno si facesse male. Il rischio che qualche giovane finesse in acqua perché ubriaco o che gli capitasse qualcosa non era remota. Se fosse successo, le responsabilità sarebbero state solo mie e del Comune. Preferisco prevenire che curare, come si dice».

Il Comune di Campolongo seguirà la vicenda in tutti i suoi sviluppi. «Incaricherò un legale per il Comune nel momento in cui si accerteranno le responsabilità», conclude Campalto, «Il Comune perseguirà legalmente chi ha creato questo caos per i danni causati a cose e proprietà e per il danno di immagine arrecato al territorio».

 

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