Rata dell’Imu sulla seconda casa Scatta l’allarme dei Caaf: «È caos»
«La partita Imu è davvero un caos», dicono quelli del Caaf. E se lo dicono loro c'è da crederci. Accantonata per un attimo, in attesa di novità da Roma, la partita della mini Imu, che nel Veneziano riguarda 18 Comuni, anche per i proprietari di seconde case e terreni agricoli il caos è evidente. Ma per loro l'appuntamento con il pagamento della seconda rata è fissato, salvo deroghe dell'ultimo minuto, per il prossimo 16 dicembre. E i Caaf ammettono di non essere pronti.
Quello della Cisl veneziana, che gestisce qualcosa come 8 mila pratiche di proprietari di seconde case in provincia di Venezia, lancia l'allarme. Mauro Bonato, amministratore delegato di Unionservizi Caaf Cisl, spiega: «Tra Comuni che non hanno ancora deliberato, che hanno adottato aliquote al massimo e punti su cui non c'è chiarezza a pochi giorni dalla scadenza, ci ritroviamo con l'utenza, che giustamente chiede risposte e noi non riusciamo a stampare i modelli F24 per i pagamenti. Questo perché la scadenza del 9 dicembre, termine ultimo per gli assestamenti di bilancio dei Comuni, e quindi di eventuali scelte a modifica delle aliquote dell'Imu, arriva troppo a ridosso della scadenza della seconda rata, fissata per il 16 dicembre, e non c'è stato il tempo per aggiornare tutti i coefficienti dei programmi che gestiscono i conteggi dei pagamenti dell'Imu. E poi, per i terreni agricoli, è di pochi giorni fa la precisazione secondo cui gli sgravi sono previsti solo per i titolari di aziende agricoli e non per i semplici proprietari di terreni utilizzati come orti famigliari. Di conseguenza, solo da pochi giorni si sa chi otterrà le esenzioni e chi invece, come centinaia di piccoli proprietari, dovranno pagare l'Imu anche sui loro terreni. Siamo in evidente difficoltà e speriamo a questo punto che il governo decida di posticipare il pagamento della seconda rata oppure che preveda per chi si ritroverà a pagare in ritardo di non dover versare anche interessi di mora».
Al Caaf della Cisl hanno deciso di velocizzare il più possibile le operazioni, prevedendo di evitare la spedizione via poste dei modelli F24 ai loro clienti ma di partire con una campagna di telefonate per fissare appuntamenti, nelle varie sedi dei Caaf, per le consegne a mano. Ma gli uffici devono fronteggiare anche le decine di telefonate, tra l'infastidito e l'arrabbiato, di molti contribuenti che chiedono di conoscere la posizione e soprattutto quale importo dovranno pagare. E mancano dieci giorni alla scadenza.
La responsabile del settore, Michela Zorzetto, non nasconde l'evidente situazione di caos: «Il problema riguarda migliaia di persone in provincia. Almeno ottomila da noi seguiti, proprietari di seconde case, e altre migliaia di proprietari di terreni, che temono a questo punto di incappare nelle sanzioni previste per i ritardati pagamenti. Noi stiamo cercando di fare il possibile per rispettare la scadenza, nonostante tutte queste difficoltà».
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