"Rapiscono i gatti per le messe nere"

Escalation di felini scomparsi in provincia. L'allarme dell'Enpa: "Vivisezione clandestina e strani riti satanici"

GRANTORTO. Escalation di gatti scomparsi, secondo l’Ente nazionale protezione animali finiscono in pentola, uccisi per la pelliccia o addirittura vittime di riti satanici. I riflettori sono stati accesi grazie all’impegno dell’assessore di Grantorto, Mauro Marcon, il cui micio, Romeo, dopo numerosi maltrattamenti si è beccato una fucilata da un incivile dal grilletto facile.

Marcon, in questi giorni, ha raccolto il grido di preoccupazione di tanti altri concittadini, i cui animali domestici sono spariti o avvelenati, ed ha deciso di fondare un comitato per la difesa del gatto. La vicenda è arrivata sulla scrivania del capo nucleo delle guardie zoofile Enpa di Padova, Riccardo Crepaldi, che ha contattato l’amministratore per manifestargli l’approvazione per l’iniziativa del comitato. «Dalla chiacchierata con Crepaldi», sottolinea Marcon, «sono emersi aspetti davvero preoccupanti».

«Negli ultimi mesi», conferma il dirigente dell’Enpa, «ho avuto decine di segnalazioni di gatti, ma anche cani, scomparsi misteriosament nelle province di Padova e Veneziae. Un dato in crescita che preoccupa molto, così come quello degli avvelenamenti. Un comportamento illecito, che proprio perché non dà nell'occhio, è facilmente concretizzabile».

Crepaldi sottolinea che «è difficile che un gatto domestico si allontani dai legittimi proprietari per trovare una nuova dimora». I numeri: «Nell'ultimo periodo sono almeno una ventina i casi di gatti spariti nell'Alta Padovana, ma il fenomeno avrebbe dimensioni ben più ampie. Pensiamo alle colonie di gatti: possono essere prese di mira senza che nessuno se ne accorga».

Dove vanno a finire questi animali? «Con ogni probabilità in pentola, nel mercato illegale dell'uso di carne e pellicce, per la vivisezione ma anche per le messe nere». Gli animali vengono uccisi anche «con bocconi avvelenati». Il consiglio di Crepaldi è quello di «denunciare sempre questi fatti alle forze di polizia. E poi va bonificata l’area, ne va della salute di tutti».

Va costruita una cultura: «Con Marcon» conclude «organizzeremo un incontro con la cittadinanza per sensibilizzare e affrontare questi temi, mi auguro sia il primo di tanti altri. Solo la collaborazione con cittadini consapevoli permette di monitorare il territorio».

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