Rapinatori armati di pistola e machete

Hanno fatto irruzione nella casa di tre giovani ferendone uno alla gamba. Sono fuggiti con soldi, telefonini e un televisore
Di Giovanni Cagnassi
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - CONDOMINIO VIA GIORGIONE 4
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - CONDOMINIO VIA GIORGIONE 4

Irruzione con pistola, coltello e machete, a San Donà una sospetta rapina violenta nel cuore della notte in un appartamento di via Giorgione al civico numero 4. Tre uomini, di età tra i 20 e i 30 anni, hanno fatto irruzione in un condominio all’inizio della strada nel pomeriggio di venerdì. Persone non ancora identificate, ma a quanto pare tutte di origine sudamericana, sono entrate nell’appartamento in cui si trovavano altri tre giovani e si sono fatti consegnare, dopo una breve lite seguita da uno scontro violento, un televisore, poi del denaro in contanti, infine i telefoni cellulari. I malviventi, a questo punto diventati a tutti gli effetti dei rapinatori, hanno preso di mira questi tre ragazzi che convivono nell’appartamento di via Giorgione.

Si tratta di una coppia, lei italiana e lui sudamericano, e un terzo della zona, tutti ventenni. Non è chiaro cosa sia realmente accaduto in quell’appartamento, ora oggetto di indagini da parte dei carabinieri di San Donà. Potrebbe essere stata in realtà un’azione iniziata a scopo intimidatorio, un’aggressione armata poi divenuta una rapina, con la sottrazione violenta di denaro e beni, quando inizialmente doveva essere solo un regolamento di conti.

Uno dei giovani coinvolti è stato raggiunto anche da una coltellata e ferito leggermente a una gamba, ricorrendo poi alle cure mediche fortunatamente senza gravi conseguenze. Forse la sua reazione gli è costata una coltellata vibrata all’arto inferiore.

I residenti si sono accorti immediatamente del trambusto, ma non hanno capito inizialmente cosa fosse realmente accaduto nell’appartamento. I tre ragazzi, rimasti senza telefonino, sono accorsi dai vicini di casa dopo l’aggressione per chiedere aiuto e telefonare. Hanno dunque chiamato il 112 e sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di San Donà che hanno iniziato le ricerche di un’auto segnalata, a bordo della quale sono fuggiti i tre aggressori ora ricercati in tutta la provincia dalle forze di polizia.

Luci e ombre si stanno addensando su questo episodio ancora avvolto dal mistero. Non è chiaro ancora se sia stato un regolamento di conti oppure una rapina sfociata nella violenza. Tutti aspetti che sono ora al vaglio degli investigatori dell’Arma, coordinati dal comandante Dario Russo, che hanno mantenuto il massimo riserbo.

Troppi aspetti di questa vicenda non quadrano ancora. Pare infatti che vittime e aggressori in realtà si conoscessero e che l’irruzione sia iniziata dopo aver suonato semplicemente il campanello. I tre erano con il volto scoperto, senza essere minimamente travisati. Ecco perché non si esclude che fossero conoscenti, se non proprio amici degli aggrediti, e che il ritrovo nascondesse altre motivazioni oggetto delle accurate indagini in corso.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia