Rapinatore e rapitore seriale condannato a 13 anni

Taoufik Souilah, il tunisino ventottenne evaso dal carcere di Pordenone il 15 ottobre scorso e, poche ore più tardi, protagonista di una notte di violenza nei confronti di una ragazza veneziana,...
FERRO - CONFERENZA STAMPA QUIESTURA. SOUILAH TAOUFIK
FERRO - CONFERENZA STAMPA QUIESTURA. SOUILAH TAOUFIK

Taoufik Souilah, il tunisino ventottenne evaso dal carcere di Pordenone il 15 ottobre scorso e, poche ore più tardi, protagonista di una notte di violenza nei confronti di una ragazza veneziana, abbandonata poi a Scorzè, prima di essere arrestato a Selvazzano l'indomani, è stato condannato a 13 anni e 2 mesi dal giudice Domenica Gambardella (pm Vartan Giacomelli). Era a giudizio per più rapine, non i fatti appena citati.

«Finalmente è stata fatta giustizia». È soddisfatta della sentenza nei confronti del tunisino Taoufik Souilah, Cristina Stecca, l'infermiera quarantenne, madre di famiglia, che il 15 febbraio era stata sequestrata dall’uomo dopo il turno di lavoro in ospedale ed era stata rilasciata solo grazie al casuale incontro con i podisti della “Corri X Padova”. «Il trauma di quella sera maledetta nel corso dei mesi prende sempre più le distanze, anche se l'ultimo episodio di violenza di quest'individuo mi ha fatto stare davvero male, mi ha fatto tornare indietro con il pensiero a quei terribili momenti. Dall'altra parte però mi ha fatto sentire ancora più fortunata per com'è andata a me».

L’uomo, dopo essere evaso dal carcere di Pordenone, aveva già rapinato e violentato una 25enne bulgara che si prostituiva, una 24enne romena e tre moldave.

Ma la lunga serie di violenze era iniziata il 14 febbraio con il sequestro e la rapina ai danni della ragazza veneziana e di un'infermiera 40enne padovana, sorpresa dopo il turno di lavoro mentre stava salendo a bordo della propria auto parcheggiata in via San Massimo per far rientro a casa da marito e figliolette. Il fascicolo per il successivo sequestro di persona e la violenza sessuale è invece di competenza della procura padovana. Il processo non è ancora fissato.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia